Quella del 2021 potrebbe non essere l’estate della piena ripresa così come sperato dagli operatori turistici, ma anche dai viaggiatori. Secondo l’ultimo report di Oag, la società specializzata nell’analisi delle programmazioni delle compagnie aeree, citato da TTG, i posti disponibili complessivi per la Summer di Ryanair, easyJet e Wizz Air saranno 138 milioni contro i 189 milioni dell’offerta del 2019.
In particolare, sarebbero i dati della low cost irlandese,i più preoccupanti. Secondo la programmazione attuale rilasciata dalla low cost (che potrebbe ancora subire variazioni in base all’analisi della domanda) i posti offerti sulla Penisola sono solamente quattro milioni, contro i 17,4 della summer 2019.
Meglio in casa Wizz Air dove il numero di posti offerti risulta in calo di 250mila unità mentre per la low cost inglese i numeri sono oggi al rialzo: 9,6 milioni contro 8,5 del 2019.
Secondo quanto scrive TTG, il taglio dei posti aerei sarà generalizzato un po’ in tutta Europa: in Spagna ad esempio ci dovrebbero essere circa 4,5 milioni di posti in meno, mentre nelle altre realtà la diminuzione è più contenuta. In tenuta invece la Gran Bretagna con 36,5 milioni di posti, con easyJet che prevede una decisa crescita mentre Wizz Air ridimensionerà la propria presenza.
Intanto però i sindacati lanciano l’allarme sulla situazione del trasporto aereo in Italia, in particolare riguardo Alitalia. “Bisogna attivare urgentemente una cabina di regia per la newco Alitalia-Ita ed un tavolo di crisi con i Ministeri interessati per l’intero settore del trasporto aereo”, dicono il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e Ivan Viglietti, segretario nazionale per il Trasporto Aereo, a seguito di due lettere inviate ai Ministeri competenti e all’ad di I.T.A.
“Già dal mese di aprile – dicono i sindacalisti – risultano a rischio immediato di sussistenza decine di migliaia di lavoratori. Dopo la chiusura di AirItaly ed Ernest Airlines anche Norwegian Airlines ha chiuso in Italia lasciando senza lavoro oltre 400 dipendenti. Anche per Alitalia occorre fare presto per definire il piano industriale e sbloccare le interlocuzioni con l’Unione Europea, in coerenza con i presupposti di strategicità ricoperti da una compagnia di bandiera e per i quali sono stati previsti ingenti finanziamenti pubblici” spiegano Tarlazzi e Viglietti che proseguono “è urgente ed indispensabile l’attivazione di una cabina di regia che coordini la transizione verso la nuova società senza ‘lasciare a terra’nessun dipendente e che valorizzi realmente le linee di business fondamentali per il rilancio della compagnia”.