Ponte Stretto, Delrio: altre priorità al Sud; Freccia rossa arriveranno a Lecce

“Il Governo ha espresso una valutazione positiva sulla valutazione dell’opportunità di riconsiderare il progetto” del Ponte sullo Stretto. Con queste parole il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio sembra dire garbatamente al collega Angelino Alfano che il Governo ha “altre priorità”. Ancora non c’è una pietra tombale sul Ponte di Messina ma potrebbe arrivare presto se, come richiesto dal deputato siciliano Claudio Fava, la valutazione del governo deciderà, una volta per sempre “l’inopportunità di riprendere in considerazione” il progetto.

Passando a un linguaggio più diretto Delrio ha aggiunto: “le priorità del Governo sono altre. Abbiamo problemi infrastrutturali molto più urgenti. In particolare il potenziamento del trasporto pubblico locale specie al Sud dove è altamente carente e richiede massicci investimenti e interventi infrastrutturali e di potenziamento. Queste sono per oggi le nostre priorità”.   

A conferma di quanto detto, Delrio ha annunciato come “priorità del governo” quella di portare “entro il 2016” la velocizzazione dell’asse ferroviario Salerno-Battipaglia-Reggio Calabria con tempi di percorrenza “superiori ai 200 chilometri orari”. Non è ancora l’Alta Velocità che il profondo Sud chiede ma gli somiglia. Costo previsto 230 milioni, 100 dei quali aggiunti da pochi giorni all’accordo di programma 2012-2016.   

Inoltre, dopo l’incontro con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’ad di Fs Michele Mario Elia, Delrio annuncia quello che i leccesi aspettavano: i Frecciarossa ad alta velocità non si fermeranno a Bari ma arriveranno anche alla città barocca. L’obiettivo è quello di portare i treni più veloci fino a Lecce, e far correre più veloci sulla linea Adriatica i Freccebianca, in tempo per l’apertura della prossima stagione estiva.

Per la Sicilia invece Delrio lascia sperare in un prossimo avvio del progetto dell’autostrada Catania-Ragusa. Il decreto interministeriale di approvazione della costruzione dell’opera è stato di nuovo sottoposto alla firma del Mef il 6 ottobre. “Appena il Ministero Padoan firmerà si potrà procedere come d’intesa” ha detto aggiungendo però: “l’opera si fa con quelle cifre (815 milioni di cui 366 pubblici) o non si fa”.

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