Da marzo 2019, quando uscirà dall’Ue, il Regno Unito rischia di restare senza voli da e per l’Europa. A lanciare l’allarme è Ryanair che chiede al Governo britannico di mettere il tema dell’aviazione in prima linea nei negoziati con l’Ue e di fornire un piano post-Brexit coerente.
“A circa 9 mesi dal referendum sulla Brexit non sappiamo quali effetti avrà sul settore dell’aviazione”, spiega Kenny Jacobs di Ryanair, sottolineando che “sta diventando preoccupante il fatto che il Governo britannico sembri non avere un piano B per mantenere i cieli liberalizzati della Gran Bretagna legati all’Europa se non dovesse restare” in vigore l’accordo europeo ‘Cielo aperto’.
In questo caso, il Governo inglese dovrà o negoziare un accordo bilaterale con l’Ue per consentire i voli da e per l’Europa, oppure ripristinare le storiche regole del Wto, che non coprono l’aviazione, aumentando così la possibilità che non ci siano voli tra Europa e Gb per un periodo da marzo 2019. Ryanair, dunque, si appella al Governo di Londra affinché “definisca immediatamente una strategia per mantenere i viaggi low cost tra Gb e Ue a partire da marzo 2019” avvertendo che mancano appena 12 mesi prima di un possibile taglio della programmazione, dal momento che l’operativo dell’estate 2019 viene preparato a marzo 2018.