Sarajevo chiede più collegamenti aerei con l’Italia

Portavoce Conte, presidente onorario del Festival internazionale del film turistico della Bosnia

In questi ultimi anni nella Bosnia Erzegovina si è registrato un boom del turismo, grazie soprattutto alle apparizioni della Madonna a Medjugorje che lo scorso anno ha raggiunto i due milioni di presenze di pellegrini. E le curve previsionali di sviluppo prevedono che si corre verso i tre milioni di presenze, se saranno potenziati i voli aerei. Voli diretti che dall'Italia per la Bosnia non esistono, pur essendo l'Italia il maggior bacino di utenza di questi grandi flussi. Del resto, Roma è il punto di snodo di migliaia e migliaia di pellegrini provenienti dagli Stati Uniti ma anche dalla Corea, per i quali l'unica alternativa rimane quella di partire dall'Italia per Sarajevo con i voli della Croazia Air Lines con cambio, dopo una lunga sosta a Zagabria, sia in andata che al ritorno. Molti invece optano per i pullman, completando il pacchetto turistico di Medjugorje con tappe a Mostar e Sarajevo.
Della necessità di potenziare i collegamenti aerei, soprattutto dall'Italia, in un incontro con le autorità di Sarajevo, tra cui il sindaco Aleja Behmen, il ministro dell'Ambinte Nevenko Herceg, e il presidente degli albergatori e ristoratori Amir Adzic, si era fatto interprete il presidente onorario del Festival internazionale del film turistico della Bosnia, l'italiano Antonio Conte. E il problema è stato ripreso recentemente a Lecce, nel corso del Tourfilmfestival italiano con il quale quello della Bosnia Herzegovina è gemellato e dove è intervenuta una folta delegazione da Sarajevo. Le autorità di Sarajevo si sono detti disponibili a incontrarsi con i rappresentante di compagnie aeree italiane per avviare una collaborazione.

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