Nel 2013 le regioni rischiano un taglio dei treni per i pendolari a causa della mancanza di fondi. Il numero uno di Ferrovie, Mauro Moretti, torna a lanciare l'allarme. "Il contributo alle Fs per il trasporto pubblico locale è oggi di 1,2 miliardi di euro rispetto agli 1,6 miliardi previsti per il 2012" ha detto Moretti, sottolineando che a fronte della liberalizzazione, chi partecipa ad una gara per il servizio universale vuole che il committente sia affidabile e che ci sia certezza per i sei anni di contratto con le Regioni. Ma senza certezze sui trasferimenti dallo Stato alle Regioni, se "nel 2013 non ci saranno soldi a bilancio, non faremo il servizio regionale".
E anche il concorrente sull'Alta velocità, Ntv (di Montezemolo e della Valle) che si è sempre detto pronto a partecipare alle gare per i treni regionali ha avvertito per voce dell'ad Giuseppe Sciarrone: "senza fondi non parteciperemo". Quindi, "o si aumentano le tariffe o i contributi, oppure non si può andare avanti", ha sostenuto Moretti ricordando che dal servizio regionale i ricavi per passeggero/chilometro in Italia sono di 10,8 centesimi, contro i 17,2 centesimi del trasporto su gomma, i 20 centesimi in Germania, 22 in Francia, da 33 a 42 centesimi in Inghilterra.
Secca la replica del ministro dello Sviluppo, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera: "Ci stiamo occupando più che abbastanza del trasporto pubblico locale". Ma si registra anche la levata di scudi dal fronte dei consumatori e di parte della politica, con l'accusa di interesse alle Fs solo per il mercato dei Frecciarossa (treni ad alta velocità) e la richiesta di dimissioni di tutto il gruppo dirigente delle Ferrovie.