Trasporti pubblici, maglia nera per gli italiani

Solo 69 italiani su 100 soddisfatti del trasporto pubblico

Soltanto il 69% degli italiani si ritiene soddisfatto dei trasporti statali, una cifra che ci pone direttamente in ultima posizione rispetto la media europea. A diffondere questi dati è il rapporto di Legambiente basato su una rielaborazione, condotta dall’associazione, di un sondaggio dell’Eurobarometro sul gradimento del trasporto pubblico in Europa. La media europea che considera infatti i trasporti statali di facile accesso si attesta sull’80%, con il picco del 95% della Grecia che guida la classifica. Le situazione peggiori per il grado di soddisfazione sul trasporto pubblico, si registrano nelle grandi capitali Ue. E Roma finisce all’ultimo posto con solo 40 abitanti su 100 contenti della rete dei mezzi alternativi. A Vienna, Berlino, Parigi e Atene sono quasi il doppio. Nel dossier anche le abitudini al trasporto. Sul fronte del gradimento delle tariffe di tram, metro, treno e bus nel nostro paese è di 82 su 100, un voto superiore alle altre nazioni. I mezzi pubblici in Italia, tuttavia, sono utilizzati più dei concittadini europei per 6,4 chilometri al giorno a testa, sopra la media europea di 5,4 km. Solo nel 1970 nella Ue erano 4,2 e quindici anni fa si sono superati i cinque chilometri. Gli italiani sono in assoluto quelli che si spostano maggiormente in Europa con 41 km al giorno (di cui 34,2 in macchina) dopo il Lussemburgo (44) ma davanti a Gran Bretagna (36), Germania (33) e Spagna (27). Ogni cittadino italiano, quindi, passa in media al volante 12.282 chilometro l’anno, un migliaio di meno dei lussemburghesi ma molto di più degli inglesi (11.672) e dei tedeschi (10.349). La media dei nostri tragitti singoli è bassissima anche rispetto al livello europeo, circa 4 chilometri. Mancano anche le infrastrutture: ogni italiano "dispone" statisticamente di 110 metri di autostrada, gli spagnoli ne hanno 240 metri a testa, i francesi 170 e solo in Gran Bretagna, in proporzione, stanno peggio di noi e non arrivano nemmeno all’ettometro. Tanto tempo passato in automobile è dovuto anche alla scarsa popolarità in Italia dell’aereo. Nel 2006 oltre 120 milioni di italiani hanno superato il check in per imbarcarsi, più del doppio di quelli che volavano dieci anni prima, ma ancora molti meno di Gran Bretagna (230 milioni) e Spagna (180).
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