Il 5% dei ritardi delle partenze degli aerei sono causati da passeggeri che non si presentano all’imbarco e che le compagnie sono incapaci di localizzare in aerostazioni spesso gigantesche. Così la Commissione europea sta studiando un progetto che prevede chip elettronici sulle carte d’imbarco dei passeggeri e videosorveglianza a tappeto negli aeroporti. Il progetto è in fase di sperimentazione e l’organo comunitario dovrà pronunciarsi a breve sulla sua eventuale adozione. Ma ‘Optag’, questo il nome del nuovo dispositivo, non piace affatto ai francesi. Il timore della Commissione nazionale per l’informatica e le libertà (Cnil) di Parigi è che ‘Optag’ possa rappresentare una seria minaccia alla privacy dei passeggeri: "Gli aeroporti stanno diventando degli spazi vitali totalmente controllati da meccanismi di sorveglianza", accusa Alex Turk, presidente dell’authority. Per le compagnie aeree, invece, Optag potrebbe rappresentare un miglioramento notevole in termini di tempi e quindi di costi: potrebbe infatti permettere di rintracciare in pochi minuti nella stiva i bagagli dei viaggiatori assenti. Ma la privacy?