Dopo tante polemiche, ala fine il Parlamento europeo ha dato luce verde all'utilizzo dei body scanner negli aeroporti europei come misura di prevenzione contro il terrorismo. L'inversione di rotta, segnata dal voto favorevole a larga maggioranza in commissione Trasporti dell'europarlamento, è arrivata accompagnata da una serie di rigide condizioni. Prima di tutto, l'uso dello scanner sarà su base volontaria: chi non vorrà, potrà essere esentato dalla 'radiografia'. Inoltre, si prevede un severo rispetto della tutela della salute, della vita privata e della protezione dei dati: le immagini, ad esempio, non potranno essere stoccate e nessun strumento ai raggi X potrà essere utilizzato. "In Europa non saranno fatte foto, non si vedranno persone nude come negli Usa", ha sottolineato il parlamentare Joerg Leichtfreid (Sd).
Il percorso comunque non è ancora concluso: al via libera della commissione Trasporti, dovrà ora seguire il pronunciamento dell'aula di Strasburgo, previsto per la seduta di luglio. Intanto si sta anche lavorando a una proposta per armonizzare l'uso degli scanner negli scali Ue prima della pausa estiva. Alcuni paesi europei, come Italia, Finlandia, Francia, Olanda e Regno Unito hanno già avviato in via sperimentale l'utilizzazione di scanner, molti dei quali di nuova generazione.
Sul tavolo anche il problema del divieto dei liquidi nei bagagli a mano: il Parlamento europeo spinge sull'acceleratore per porre fine al divieto entro il 2013 ed invita gli Stati membri a dotarsi delle tecnologie necessarie entro quella data.