Ulteriore crescita delle presenze turistiche (+2,7%), buone indicazioni per i settori di benessere, natura e montagna estiva e qualche difficoltà per turismo balneare e montano invernale. E’ questo il quadro delineato dalla 15/a edizione del “Rapporto sul Turismo Italiano”, realizzato da Mercury srl con il coordinamento di Emilio Becheri e la direzione scientifica di Piero Barucci dell’Università di Firenze. Un documento che mostra l’andamento dell’Italia nel 2005 e le prime valutazioni sul 2006, oltre a temi specifici quali tassa di scopo, concentrazione delle vacanze e ruolo del calendario scolastico e produttivo, “city tax” e diritti di accesso, adeguamento dell’Iva ad altri paesi europei concorrenti, ruolo dei nuovi organismi istituzionali, rapporto fra beni culturali e turismo, competitività dell’Italia, rapporti fra Stato e Regioni, distretti turistici. Tra i più rilevanti dati che emergono dal rapporto 2006/2007, l’aumento di presenze turistiche anche nel 2006 con un valore tendenziale che non si discosta dal +2,7% registrato nel 2005. Una crescita che ha portato nell’ultimo anno a superare i 355 milioni di notti trascorse nelle strutture ricettive italiane dai turisti. Un valore che tuttavia non abbraccia tutto il fenomeno, rimanendo inferiore ad una realtà che comprende anche le presenze nelle seconde case che, nel complessivo, portano il numero totale di notti trascorse dai visitatori nel nostri Paese a circa 1,1 miliardi di notti. Gli ospiti stranieri, nel 2005, hanno aumentato il loro interesse per l’Italia, facendo segnare un aumento del 5% nelle presenze. Inferiore, seppur ancora positivo, il dato relativo al flusso di visitatori italiani, che ha registrato un +1,1%. Bene anche il turismo nelle città d’arte e di cultura, aumentato di circa il 4%. Complessivamente, dal rapporto Mercury emerge un sistema italiano più forte di quanto questo appaia dai dati diffusi a livello internazionale. A prescindere dalle risorse e dai servizi per i quali è in atto un processo di miglioramento della qualità ancora da completare, i valori reali del flusso internazionale pongono l’Italia allo stesso livello della Francia, considerata senza pieno diritto la “regina” del turismo internazionale.