Assocamping: stabili arrivi e presenze, vince ‘mordi e fuggi’

A pesare il calo di presenze delle famiglie italiane, e il calendario scolastico non aiuta

Niente clamorosi incrementi a due cifre, ma neanche cali significativi. Per l'open air la stagione 2011 è stata sostanzialmente stabile. Dall'indagine svolta presso gli associati Assocamping Confesercenti, i risultati migliori in termini di presenze si segnalano per i villaggi turistici, in grado di offrire, accanto alle tradizionali piazzole per tende e roulotte, sistemazioni in bungalow e case mobili. E dopo un inizio di stagione poco brillante, incluso luglio, ad agosto finalmente gli operatori hanno tirato un sospiro di sollievo. In realtà a pesare sono state soprattutto le scarse presenze delle famiglie italiane che hanno fatto vacanza per periodi limitati di soggiorno, mentre fino a qualche anno fa la protraevano in modo stabile nei tre mesi estivi. La durata della permanenza media si è abbassata ovunque in modo drastico: dagli 8 giorni del 2008 ai 5-6 attuali e con il ricorso a vacanze ripetute in occasione dei weekend. Soddisfacenti i numeri relativi agli stranieri, che hanno contribuito in passato al successo di questo settore, soprattutto per quanto riguarda tedeschi, olandesi, francesi e svizzeri.
Per Pasquale Motta, presidente di Assocamping, la diminuzione della permanenza media e il maggior utilizzo del camper con un ritorno delle tende e una diminuzione delle roulotte, per l'alto costo della benzina e delle macchine da utilizzare per il traino, sono stati gli elementi contraddistivi di quest'estate.
"Il prolungamento del bel tempo a settembre – ha sottolineato Motta –  non ha coinciso con l'estendersi delle vacanze dei turisti italiani a causa del calendario scolastico che riduce sensibilmente il periodo di vacanze delle famiglie. Per questo, Assocamping tornerà a chiedere, come già fatto in passato, una revisione del calendario scolastico perché la scuola non può penalizzare in modo pesante il turismo estivo e balneare. Una considerazione – prosegue Motta – va fatta, poi, sul calo registrato nel Sud Italia: è direttamente proporzionale alla presenza di infrastrutture efficienti; per esempio, nel Salento in Puglia con quattro aeroporti, in Sicilia con l'aggiunta di Birgi a Trapani e in Sardegna, si è registrato un incremento, anche di stranieri, grazie alla presenza diffusa di aeroporti. È ora, dunque, di mettere mano alla realizzazione di infrastrutture che avvicinino altri territori del Mezzogiorno all'Italia e all'Europa".

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