Per gli operatori internazionali del turismo la parola Italia significa in primo luogo mare e città d’arte, ma prendono piede sempre di più formule come il turismo rurale, i viaggi religiosi, le crociere, i congressi, i tour in elicottero e in treno e molte altre tipologie di viaggio particolare. E’ la fotografia scattata da una ricerca dell’Università Bocconi commissionata dagli organizzatori di Bit, in programma dal 18 al 21 febbraio a Fieramilano. Le richieste degli operatori internazionali che hanno già comprato o comprano il ‘prodotto Italia’, secondo quanto emerge dallo studio, si indirizzano per il 13% verso destinazioni di mare e per il 9% verso le città d’arte, seguite a brevissima distanza dalle aree collinari e rurali. "Il dato interessante però – spiega Magda Antonioli Corigliano, docente di economia del turismo dell’Università Bocconi – è che tutte le voci minori, sommate tra loro, valgono percentualmente di più rispetto alle prime cinque tipologie di viaggio. Questo significa che in Italia esistono tante nicchie che possono essere ancora sviluppate".
