Cassazione: TO risarcisca danni se mare e spiaggia sporchi

Codacons: modificare depliant illustrativi, in arrivo centinaia di cause

I tour operator devono un risarcimento danni a chi compra un viaggio organizzato ma non trova, all'arrivo in vacanza, spiaggia e mare puliti come illustrati invece nei depliant pubblicitari. Lo ha stabilito la Cassazione che ha così confermato la condanna inflitta ad Alpitour.
A rivolgersi ai giudici del merito era stata una coppia che aveva acquistato un pacchetto turistico per una settimana di vacanza a Creta, nel 1999: giunti sul posto, i due turisti avevano constatato che la spiaggia di fronte al loro albergo era sporca e il mare diffusamente inquinato da idrocarburi.
La Suprema Corte (terza sezione civile, sentenza n.5189) ha rigettato il ricorso di Alpitour, sottolineando che "il contratto avente ad oggetto un pacchetto turistico ‘tutto compreso', sottoscritto dall'utente sulla base di una articolata proposta contrattuale, spesso basata su un depliant illustrativo, l'organizzatore o il venditore assumono specifici obblighi, soprattutto di tipo qualitativo, riguardo a modalità di viaggio, sistemazione alberghiera, livello dei servizi, che vanno esattamente adempiuti". Pertanto, concludono i giudici, "ove, come nel caso in esame, la prestazione non sia esattamente realizzata, sulla base di un criterio medio di diligenza, si configura responsabilità contrattuale, tranne nel caso in cui, organizzatore o venditore non forniscano adeguata prova di un inadempimento ad essi non imputabile".
"Dopo questa sentenza della Corte di Cassazione – commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – le agenzie di viaggio e i tour operator farebbero bene a preoccuparsi e a modificare in fretta i depliant illustrativi in modo che siano assolutamente attinenti alla realtà. Con questa sentenza si apre la strada a centinaia di cause analoghe in tutta Italia – prosegue Rienzi – Ogni anno, infatti, riceviamo migliaia di segnalazioni da parte di turisti italiani ingannati da depliant illustrativi che promettevano condizioni assai diverse da quelle riscontrate nel luogo di vacanza, e diverse cause sono state già vinte dal Codacons dinanzi ai giudici di pace. Solo nel 2009 – conclude – il 15% delle segnalazioni ricevute dall'associazione nel settore vacanze, ha riguardato proprio promesse non mantenute dai cataloghi e depliant dei tour operator".

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