Centinaio fa un bilancio del suo primo anno da ministro: priorità ad abusivismo e codice identificativo

“Sul turismo su cui finora abbiamo avuto poco tempo ho trovato difficoltà a far partire la macchina. Esempio eclatante è stato l’Enit dove abbiamo dovuto aspettare 7 mesi per le nomine di presidente e consiglieri. Ora la nostra priorità è la lotta all’abusivismo. Un primo passo lo faremo con il codice identificativo che, se il Parlamento lo approva, è un emendamento al decreto crescita e darà risposta al mondo della ricettività. È una risposta importante che il settore ci chiedeva”. Ad affermarlo Gian Marco Centinaio, durante la conferenza stampa di bilancio del suo anno alla guida di Agricoltura e Turismo.

“È vero che in questo anno potevamo fare di più ma non avevamo né i mezzi né gli strumenti. C’è davvero tanta carne al fuoco”, ha spiegato il ministro che ha evidenziato le “moltissime le azioni che possono essere messe in atto nel settore dalle guide turistiche ad aprire un tavolo di confronto con tutti gli operatori per mettere a punto le strategie dei prossimi mesi e dei prossimi anni. Ma potrei parlare anche di turismo accessibile, dei cammini, dal comitato permanente sul turismo che lanceremo nelle prossime settimane, dei rapporti Italia-Cina in vista del 2020, degli accordi con la Russia e infine del turismo di ritorno”. Il ministro parla anche del nodo infrastrutture “determinanti per far muovere le persone nel modo più veloce e comodo possibile”.
Per quanto riguarda la Bolkestein “l’obiettivo finale è arrivare al superamento della direttiva. La proroga è uno dei risultati più importanti ottenuti con la legge di Bilancio ma fondamentale ora è anche affrontare i costi delle concessioni ritenuti troppo a buon mercato”.

Durante la conferenza Centinaio ha parlato anche di tax credit. “Non essere riuscito a inserire la tax credit dalla legge di bilancio è una grossa sconfitta di Centinaio e del Governo. Forse non sono riuscito a spiegarmi con i miei colleghi e far capire quanto è importante, specialmente per i piccoli albergatori e per chi non fa parte delle grosse catene, per mantenere gli hotel all’altezza degli standard internazionali. Cambierò strategia di comunicazione, forse sono stato troppo ‘timido’. Aggiungo che una delle mission del ministero è andare a cogliere il turismo alto spendente e per farlo bisogna dare servizi di livello. I ricchi girano molto ma sfiorano soltanto l’Italia. Voglio che l’Italia diventi meta top di questi turisti. È meglio un turista che spende 1000 euro o 1000 turisti che spendono solo 1 euro?”, ha concluso il ministro.

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