Ciset: con crisi il turismo perde il 7,9% degli introiti

Ma gli italiani non rinunciano alla vacanza all’estero: il calo è solo dell’1,3%

Per colpa della crisi, il turismo perde il 7,9% degli introiti rispetto all’anno precedente sia pur incamerando 29.055 milioni di euro, con un saldo attivo rispetto alle uscite di 8.758 milioni. Saldo che diminuisce di un quinto rispetto all’anno precedente perché alla vacanza all’estero sembra che gli italiani non vogliano rinunciare nemmeno in periodo di crisi, visto che il calo rispetto allo scorso anno è stato appena dell’1,3%. I dati emergono dalla decima conferenza Ciset-Banca d’Italia, a Venezia. 
Roma resta la città cui gli stranieri dedicano le loro preferenze (4.676 milioni di euro le entrate legate al turismo), ma i dati dimostrano un generalizzato trend di diminuzione delle presenze nelle principali città turistiche, che ha l’effetto di ridurre la differenze tra nord e sud. I tedeschi restano i visitatori più assidui (17% del totale) seguiti da statunitensi e francesi, anche se la diminuzione di entrate è generalizzata per tutte le nazioni con la sola eccezione della Russia, i cui cittadini hanno portato in Italia 33 milioni in più dello scorso anno. Gli italiani, invece, scelgono la Francia (11,6% delle spese) come meta preferita, con un aumento addirittura di 187 milioni di uscite rispetto allo scorso anno; in calo Germania (meno 271 milioni) e Spagna (meno 181 milioni), mentre è boom per il Brasile, che registra un aumento di 120 milioni. La vacanza balneare è sempre la preferita degli stranieri, con quasi un terzo delle presenze, mentre il segmento più penalizzato è quello culturale, che perde due punti percentuali rispetto al 2008. Negli alberghi in calo del 12,2% i pernottamenti, perché gli italiani, con un occhio al risparmio, scelgono di appoggiarsi anche a parenti ed amici che risiedono all’estero (+7,3%).

editore:

This website uses cookies.