Codice turismo, consumatori: ecco cosa non ci piace

Codice Consumo, fondo garanzia e classificazione alberghiera i tre punti cruciali

Da domani entra in vigore, ma sul nuovo Codice del Turismo, voluto dal governo e dal ministro Michel Vittoria Brambilla, non si placa la polemica. Per Adusbef, Federconsumatori e Movimento consumatori rappresenta l'ennesima occasione mancata. "Si tratta di un Codice che non è assolutamente in grado di dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini, dal momento che è stato predisposto, in maniera superficiale e presuntuosa, senza coinvolgere le parti sociali, e senza avviare un dibattito con le associazioni che tutelano i turisti né con le associazioni di categoria".
I consumatori criticano soprattutto l'aver espunto 20 articoli dal Codice del Consumo, "rompendo così il corpo unico e facendo venire a mancare la visione d'insieme che era stata una dei tanti pregi del Codice del Consumo"; la non previsione, per la definizione dei requisiti di classificazione alberghiera e delle altre strutture turistiche, del parere delle associazioni dei consumatori, ma solo di quelle imprenditoriali. Infine, non si affrontano le carenze del Fondo di Garanzia, che rimane limitato ai pacchetti turistici e non esteso anche ai problemi con i vettori aerei.
Parere analogo quello di Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori  (UNC): "tra le novità più attese avrebbe dovuto esserci il riconoscimento per danno da vacanza rovinata ma si tratta di un bluff: per essere risarciti il tour operator dovrà averla fatta davvero grossa e non è tutto. Il risarcimento sarà correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso e all'irripetibilità dell'occasione perduta, tenendo conto della motivazione del viaggio: ciò significa che sarà più difficile rispetto al passato ottenere il risarcimento da disservizi turistici".

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