Caro-voli, scioperi, disservizi e imprevisti: l’estate 2023 si è rivelata difficile per il turismo italiano, nonostante le aspettative verso una
stagione che – con oltre 30 milioni di italiani con ‘le valigie in mano’ – prometteva di riportare il settore ai livelli pre-Covid. Ma le difficoltà di questa estate hanno dato un’ulteriore spinta alla digitalizzazione di un settore che aveva già conosciuto una forte accelerazione sui temi di trasformazione digitale nel periodo pandemico (basti pensare che sono ormai il 68% gli italiani che prenotano online il loro viaggio).
La conferma arriva dall’Osservatorio Turismo di YouSign, l’azienda che, con la sua firma elettronica, punta a digitalizzare 170 milioni di
documenti in Europa entro il 2025. I dati YouSign, infatti, riportano un incremento del 143% su contratti di viaggio e richieste di rimborso firmate elettronicamente rispetto al 2022.
“Si tende a pensare che la digitalizzazione del turismo passi esclusivamente dall’e- commerce, e quindi dall’acquisto dei prodotti online, ma questa è una visione riduttiva – spiega Fabian Stanciu, Senior head of sales di Yousign – basti pensare che, insieme ai nostri clienti, abbiamo elaborato negli ultimi 18 mesi oltre 43 mila pagine di documenti relativi a contratti di viaggio e richieste di rimborso: si tratta di digitalizzare
un’altra fase della journey, quella del post-acquisto, forse meno visibile, ma altrettanto fondamentale. I contratti di viaggio e le richieste di rimborso, infatti, così come altri documenti a tutela del viaggiatore e dei tour operator, sono cresciuti a dismisura a causa delle incertezze del periodo pandemico e sono diventati oggi una consuetudine per gli operatori: digitalizzare questa burocrazia documentale significa abilitare gli acquisti a distanza, e quindi l’e-commerce stesso, ma anche un rilevante risparmio di carta e, soprattutto, di tempo”.
Se l’e-commerce fa da traino visibile alla digitalizzazione del settore turistico, quindi, non è tutto: il digitale è stato capace di riportare alcuni comparti di questa industria ai valori pre-pandemia, confermandosi un asse portante del segmento, ma la digitalizzazione della journey intera resta una priorità trasversale alle aziende di tutta la filiera e ai vacanzieri stessi, dalla fase ancillare all’acquisto fino ai servizi in- destination.