Risultati incoraggianti per il settore crocieristico in Europa. Dal rapporto commissionato da “European Cruise Contribution” in collaborazione con Euroyards, MedCruise e Cruise Europe, presentato a Bruxelles, l’Italia fa la parte del leone. Nel Belpaese il comparto crociere impiega oltre 61.000 dipendenti e registra una spesa diretta pari a 2,5 miliardi di euro, di cui 1,2 destinati a investimenti per l’ampliamento e l’ammodernamento della flotta. Attualmente i cantieri navali italiani stanno lavorando alla costruzione di 16 delle 35 nuove navi da crociera in ordine alla fine del 2006, un dato pari al 42% della nuova capacità e dei nuovi investimenti per il triennio 2007-2010. Secondo lo studio, i passeggeri imbarcati nei porti europei cresceranno da 2,8 a 3,6 milioni ed il totale di visitatori dei porti da 13,1 a 17 milioni. L’Italia è il secondo paese al mondo, dopo il Messico, per visitatori croceristi. Nel 2005 nei porti italiani si è imbarcato quasi 1 milione di passeggeri che hanno speso mediamente in ogni porto 100 euro, mentre gli italiani che hanno prenotato una crociera sono stati mezzo milione. Il 75% del traffico è stato assorbito dai porti di Civitavecchia, Venezia, Napoli, Savona, Livorno e Genova. “Oggi in Europa la spesa diretta rappresentata da compagnie di crociera, cantieri navali e passeggeri ammonta a 8,3 miliardi di euro – ha affermato Pier Luigi Foschi, presidente dell’European Cruise Council (ECC), nonché presidente e amministratore delegato di Costa Crociere Spa – e prevediamo un incremento del 50% fino a raggiungere 12,7 miliardi entro il 2010”. “Possiamo inoltre confermare – ha concluso – che l’industria crocieristica dà già lavoro a 180.000 persone in tutto il continente, un dato che secondo la nostra analisi potrebbe crescere di oltre 50.000 unità, superando quota 250.000 entro il 2010”.