Cuba: paladar e case particular nei pacchetti turistici

L’industria turistica si apre al settore privato. Nel 2013 stimati 3 mln di turisti

Nuova piccola rivoluzione per il turismo cubano. Il governo di Raul Castro ha varato due riforme dedicate ai piccoli imprenditori del settore privato. I proprietari dei ‘paladares' e dei piccoli alberghi e bed & breakfast (casa particular) aperti negli ultimi anni potranno chiedere allo Stato – che finora monopolizzava totalmente ogni attività turistica – di includere le loro proposte nei pacchetti venduti all'estero. Per essere inclusi nell'offerta turistica ufficiale i piccoli stabilimenti dei cosiddetti ‘cuentapropistas' (ossia che lavorano per un loro tornaconto) dovranno però dimostrare la loro ‘eccellenza' nei prodotti.
Il turismo è al giorno d'oggi il più importante settore dell'economia cubana: l'anno scorso 2,8 milioni di stranieri hanno visitato l'isola e per il 2013 il governo punta a raggiungere o forse anche superare i tre milioni. Con le nuove riforme più aperte al mercato e per rendere flessibile il turismo, le autorità vogliono dinamizzare il settore privato – secondo stime ufficiose a Cuba ci sono oltre 1700 paladares e circa 5 mila ostelli, pensioni e B&B privati – per fare crescere il fatturato del settore, che ha raggiunto l'anno scorso i 3 miliardi di dollari.
Oltre all'inclusione dei ‘cuentapropistas' nei pacchetti turistici ufficiali, una seconda riforma punta a migliorare l'approvvigionamento degli stabilimenti pubblici, permettendo che acquistino una serie di prodotti agricoli direttamente dai piccoli produttori agricoli. Via libera dunque alla vendita di prodotti finora vietati, come fiori freschi, spezie e condimenti o uova.

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