Dal Giappone a Zanzibar, ma spunta l’Etiopia: i viaggi degli italiani a Natale secondo Fiavet

Prezzi più cari, erosione della fascia media, timori per il contesto internazionale. Cambiano mete e tipologia di viaggio, sempre più personalizzato. Questo il quadro che emerge dall’indagine a tutto tondo di Fiavet sulle prossime vacanze di fine anno che attraverso i suoi associati misura l’andamento del turismo delle feste: non poca la preoccupazione per gli aumenti e per lo scenario internazionale.

Secondo l’indagine svolta da Fiavet, molti associati lamentano un ribasso nelle vendite rispetto al 2023 (28%) mentre oltre la metà (56%) attesta un andamento in linea con quelle dello scorso anno. Soltanto il 15% degli agenti di viaggio e tour operator di Fiavet Confcommercio riscontra incrementi di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2023.

Le prenotazioni per la vacanze natalizie e di capodanno non sono in crescita rispetto allo scorso anno per il 61% degli associati, mentre il 20% ha riscontri positivi al booking con un incremento medio delle prenotazioni del 23%. Per il 15% di agenti di viaggio e tour operator le prenotazioni di viaggi sono stabili, ma c’è un 7% del totale delle agenzie che registra un calo significativo delle prenotazioni del 27% di media.

Tra le motivazioni di questo andamento contrastante si legge principalmente un incremento eccessivo dei prezzi nel periodo e una contrazione sempre più preoccupante della fascia medio bassa di consumatori che favorisce alcune agenzie di viaggio mettendo in crisi altre. Per alcuni non invoglia a viaggiare anche il contesto politico ed economico internazionale, con l’inflazione, i Paesi a rischio, i problemi climatici.

Quello che non cambia per gli italiani post pandemia è la tendenza a prenotare sotto data, dunque le agenzie di viaggio sperano in un recupero finale a dicembre, considerato che fino ad ora il 70% delle richieste di viaggio sono in ritardo rispetto allo scorso anno.

Alcuni agenti specializzati segnalano anche la mutazione culturale di mercati fondamentali come quello degli Stati Uniti che nel finale del 2024 stanno viaggiando di meno, anche in considerazione delle elezioni. Infine il clima estivo non stimola sicuramente gli italiani alla ricerca di atmosfere natalizie o mari caldi.

Tra quelli che partono, invece, le mete preferite sono soprattutto quelle tradizionali, in primis i mercatini di Natale in Italia e all’estero. Cambia invece la tipologia di viaggio sempre più personalizzata: l’italiano è alla ricerca di unicità, di esperienze locali, spesso a carattere enogastronomico e culturale. Tra i trend in recupero i viaggi di gruppo con accompagnatore, mentre tra le mete internazionali svetta il Giappone, e spuntano novità per il periodo come Zanzibar, l’Etiopia, il Vietnam. Tra i prodotti turistici tradizionali vanno per la maggiore le città d’arte, il mare in luoghi caldi come il Mar Rosso, le Maldive, la Thailandia, i Caraibi, e risale anche il Messico. Apprezzate le crociere e la “settimana bianca”, che tuttavia, ormai, raramente è effettivamente una settimana intera. Trentino e Valle D’Aosta sono in ogni caso i luoghi preferiti di vacanza in montagna.

In tutte queste destinazioni i prezzi sono aumentati. Lo attesta il 97% delle agenzie di viaggio che riscontra una media di aumento di prezzi per pacchetto del 20%. Tra i viaggi più cari in assoluto: Roma, Firenze, Venezia, Seychelles, Caraibi, crociere e turismo delle neve.

Infine tra coloro che viaggiano di più per festeggiare capodanno fuori, si perde sempre più il target famiglie a favore di coppie mature, anziane e, in parte minore, generazione x.

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