La crisi egiziana sta costando milioni di euro agli operatori italiani. Ogni settimana, infatti, la destinazione nordafricana 'frutta' ai tour operator circa 8 milioni di euro. Solo lo scorso week-end un operatore medio ha perso 250 mila euro, tra voli partiti vuoti, rimborsi e mancate partenze.
Ieri, intanto, c'è stato l'incontro tra gli operatori del turismo e l'Unità di crisi della Farnesina dove è emerso che al momento sono circa 3 mila i turisti italiani in Egitto, la gran parte nelle località balneari. "Una riunione che facciamo periodicamente e soprattutto a ridosso dei peridi di alta stagione – ha spiegato Cinzia Renzi, presidente della Fiavet – dalla quale non sono emerse novità particolari. La Farnesina ha predisposto un altro volo dal Cairo per i nostri connazionali che si trovavano nella città – ha spiegato Renzi – ma sul Mar Rosso la situazione è tranquilla, c'é solo un rafforzamento della sicurezza. I turisti rientreranno secondo le partenze previste, il prossimo fine settimana, a meno che, ovviamente, non scattasse qualche piano di emergenza: a quel punto, ovviamente, la situazione cambierebbe".
Renzi ha detto che lei stessa partirebbe in questo momento per una località del Mar Rosso, "dovevo essere proprio questa settimana a Sharm con altri agenti di viaggio ma non sono potuta partire per motivi familiari. Sharm come Marsa Alam sono zone sorte dal nulla, non hanno città vicine, e quindi sono tranquille". Tuttavia la presidente di Fiavet non vuole nemmeno dare l'impressione di voler mandare a tutti i costi gli italiani in Egitto. "Ci mancherebbe altro – ha affermato – noi vogliamo soddisfare il cliente e così siamo disponibili o a sposare la data del viaggio o a fare un buono con la cifra versata dal cliente da spendere in qualunque momento dell'anno o, al limite, a rimborsare la somma stessa".
Intanto, la maggior parte degli operatori ha comunque deciso che per almeno 8 giorni (alcuni addirittura per due settimane) non partiranno voli per l'Egitto, se non per andare a riprendere i turisti già lì.