Enit punta sulle influencer donne per promuovere l’Italia sul mercato domestico giovanile

Si intitola #ProtagonisteItaliane la campagna di influencer marketing realizzata da Enit per esaltare la beltà del Bel Paese e renderlo più vicino e attraente per i giovani. Il progetto ha coinvolto sei donne top influencer dei social (Francesca Crescentini di Tegamini, Rocío Muñoz Morales, Francesca Rocco, Irene Colzi, Ilaria Di Vaio, Fiore Manni) che hanno raccontato altrettante bellezze italiane: Milano, Roma, Firenze, Matera, Napoli, Parma e Perugia.

Si tratta della prima campagna Enit Italia su Italia, focalizzata quindi ad esaltare il territorio nazionale anche agli occhi dei viaggiatori domestici. L’obiettivo è quello di sviluppare uno storytelling delle bellezze italiane, tramite gli occhi di influencer che, a vario titolo, riescono ad intercettare un pubblico ed una audience sensibile a queste tematiche e trasmettere il senso della bellezza e della prossimità tra le fasce più giovani. Un focus per rappresentare da nuovi punti di vista, attraverso ciascuna esperienza, l’anima delle città coinvolte. Ed è qui il gioco: le vere protagoniste di questi racconti, dunque, sono le città (ognuna con la propria identità, proprio come le influencer).

“Il progetto Protagoniste Italiane – sottolinea il presidente Enit Giorgio Palmucci – aiuta la crescita sostenibile, lo sviluppo di località meno note e la stagionalità con l’obiettivo di allungare i mesi spalla sui mesi di punta tutto l’anno. Una promozione che dall’analisi social elaborata dall’ufficio studi Enit, promette due milioni di visitatori in più interessati a visitare l’Italia. Alti anche i livelli di impression (1.897.918) e engagement totale (1.586.686) che rendono l’idea di quanto la Penisola venga sbirciata e desiderata già solo nelle ricerche web”.

L’Italia – secondo l’ufficio studi Enit – spicca per il numero più alto di location culturali riconosciute a livello mondiale e batte per siti Cina, Germania e Spagna. La vacanza culturale nelle città d’arte nell’era pre Covid muoveva oltre il 56% della spesa dei viaggiatori internazionali in Italia che rappresentano la metà dei visitatori nel Paese, in questo senso il viaggio culturale è la prima motivazione di viaggio per i turisti stranieri in Italia. Ma non sono solo le grandi città d’arte presidi della cultura bensì i maggiori siti Unesco si concentrano nei piccoli centri che quindi evitano la scomparsa e addirittura si ripopolano di turisti. Grazie al sito Unesco crescono quindi le presenze nei piccoli centri. I borghi sono cresciuti esponenzialmente nel tempo se si pensa che già solo in epoca pre Covid si rilevava che il 5,3 per cento dei Comuni che nel 2014 accoglievano massimo 2mila presenze, nel 2019 sono saliti ad oltre 10mila e il 5,6 per cento dei comuni che erano a 1° mila hanno raggiunto quota oltre 100mila.

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