Se l’Italia turistica attraversa un brutto momento, non sta meglio uno dei suoi principali competitor internazionali. La Spagna, a causa della crisi economica internazionale, a settembre ha registrato un calo del 5,9% degli arrivi di turisti stranieri, superiore perfino a settembre 2001, dopo gli attacchi terroristici alle torri gemelle di New York. Secondo i dati del ministero del Turismo, da gennaio a settembre gli arrivi sono diminuiti dello 0,9% ma l’elemento più preoccupante è che a soffrire sia stato soprattutto il turismo "sol y playa", quello balneare, in calo di 1,2 milioni di turisti rispetto all’estate 2007. In caduta libera, in particolare, l’afflusso di turisti da Regno Unito, Germania e Francia, da dove complessivamente proviene il 33% degli stranieri che visitano ogni anno la penisola iberica. Il turismo britannico è diminuito a settembre del 4,8%, sebbene la flessione sia stata inferiore nei primi nove mesi dell’anno, pari all’1,1%; quello tedesco è caduto del 3,6% (ma con un +0,5% da gennaio a settembre); mentre quello francese ha subito un decremento del 17% (-8,5% nei primi nove mesi dell’anno). Solo la Svizzera e gli Stati Uniti hanno aumentato, nel periodo in esame, il numero di visitatori in Spagna. Le destinazioni più colpite dalla diminuzione dei flussi turistici stranieri sono le Canarie (-13,5%), l’Andalusia (-9%), la Comunità Valenziana (-5,1%) e le Baleari (-4,9%). Solo Madrid e Barcellona tengono, con un lieve incremento degli arrivi stranieri. I dati sull’occupazione alberghiera confermano la crisi: solo il 65% dei turisti hanno alloggiato in alberghi a settembre, pari a un -7,2% rispetto al settembre 2007. Ma continua a diminuire anche il numero di turisti che viaggia in Spagna con pacchetti, caduto dell’11,5% a settembre, rispetto allo stesso mese del 2007.