Continua a peggiorare la situazione per gli alberghi italiani. Secondo i dati in possesso di Federalberghi resi noti all'Assemblea di Sorrento, nel primo trimestre del 2013 (rispetto allo stesso periodo del 2012), è stato registrato un calo del 4,7% del numero dei lavoratori. Nel 2012 il dato finale è stato pari al -3%. Nel dettaglio i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti, nel primo trimestre 2013, del 3,8% e quelli a tempo determinato sono crollati del 6,1%.
Ma i numeri della crisi riguardano anche i pernottamenti: nel primo trimestre 2013 gli italiani fanno segnare un -4,4% e gli stranieri un timido +3,7% per una flessione complessiva dell'1%.
Inoltre, il saldo tra nuove aperture e chiusure di imprese ricettive nel 2012 ha prodotto un risultato pari a -811 unità mentre il RevPAR (fatturato per camera) nel 2012 ha fatto segnare nel resto d'Europa un +4,8% ed in Italia un -1,2%, aprendo un gap pari al 6% complessivo.
Infine i dati sulla tassa di soggiorno: ogni anno in Italia si registrano 375 milioni di pernottamenti, dei quali 250 milioni negli alberghi. L'imposta di soggiorno al momento è stata applicata da 467 Comuni che tuttavia equivalgono a quasi il 50% della ricettività nazionale.
Nel 2012 le entrate per i Comuni, derivanti dall'imposta di soggiorno, ammontano a 173 milioni di euro, mentre per il 2013 si prevede che salgano addirittura a 250 milioni di euro. Tali importi costituiscono mediamente il 5% delle entrate tributarie dei Comuni e vanno a colmare buchi di bilancio, non venendo reinvestiti per migliorare la turisticità delle località medesime.