Federviaggio: prenotazioni in calo del 18% per l’Italia

Patti: istituire un tavolo sul credito tra le imprese e le principali banche

Il 2009 parte in affanno per il turismo ricettivo. Secondo Federviaggio-Confturismo, che si riferisce ai dati del Consorzio Incoming Italia, da Germania, Austria, Olanda, Belgio, Svizzera, Inghilterra, Scandinavia e Russia si attende un calo del 18% delle disponibilità prenotate dai grandi tour operator. In pratica sono attesi 4 milioni di turisti stranieri in meno a fine anno, dopo un calo del 20% dei pernottamenti e quasi 22% della spesa già registrato a gennaio e febbraio.
Per quel che riguarda gli italiani, Federviaggio evidenzia una riduzione di spesa dell’8% a gennaio 2009, con febbraio che consolida il trend. Cresce soprattutto in maniera preoccupante l’indecisione dei clienti, che scelgono il viaggio solo dopo aver visionato molteplici preventivi e sotto data.
“Il 2009 si annuncia un anno difficile per il turismo italiano" sostiene il presidente di Federviaggio-Confturismo Maria Concetta Patti che ritiene però cruciale il ruolo del settore bancario.
“Ogni giorno – sottolinea – ci giungono segnalazioni di aziende che si vedono ridurre drasticamente gli affidamenti concessi dalle banche anche a fronte di bilanci in linea con gli anni passati. Siamo uno dei settori con la più bassa sinistrosità e ritengo importante che venga mantenuta una positiva politica del credito. L’attività turistica in Italia è ancora stagionale e in vista dell’apertura della periodo estivo, dove il settore normalmente registra più del doppio dei ricavi rispetto all’inverno, è indispensabile che il sistema di governo e quello finanziario supportino il turismo. Ottime le linee di intervento tracciate dal sottosegretario Brambilla e dal suo Dipartimento, che con Enit sta potenziando le iniziative di promozione e riposizionamento dell’immagine Italia all’estero – prosegue Maria Concetta Patti – ma a fronte di queste non deve mancare la fiducia bancaria, altrimenti si rischia di avere meno prodotto da offrire”. Per questo il presidente propone di istituire “un tavolo tecnico sul credito tra le imprese del settore e le principali banche nazionali”.
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