Fitus: buoni vacanza nei contratti lavoro

La proposta della Federazione al Forum di Riva del Garda

Dopo i buoni pasto arrivano i buoni vacanza. La Federazione Italiana del Turismo Sociale (Fitus), sulla scia di quanto già avviene da anni in altri paesi europei, ha lanciato la proposta al Forum europeo del turismo sociale che ha riunito a Riva del Garda, in Trentino, oltre a Fitus anche Anci e sindacati. Così dopo che nel contratto collettivo dei lavoratori del turismo, rinnovato a luglio, sono stati inseriti i buoni vacanza, ora si punta a garantire questo strumento anche ai lavoratori degli altri settori. I "buoni" sono una sorta di voucher con il quale è possibile acquistare una vacanza o un singolo servizio turistico a un prezzo vantaggioso. Il buono garantisce, infatti, almeno il 10% di sconto, ma i soggetti convenzionati possono offrire vantaggi superiori. In Francia la novità ha consentito di andare in vacanza al 10% delle persone che prima non potevano permetterselo e, dal 1994 al 2003, prima che lo strumento si consolidasse, i buoni vacanza hanno registrato un incremento annuo del 20%. Inoltre, una parte del fatturato annuo, che si attesta sul miliardo di euro, viene riutilizzata per dare una vacanza gratis a chi proprio non ce la fa. Un servizio in più che l’anno scorso ha coinvolto 1.500 famiglie.
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