Franceschini e l’idea di estendere il bonus vacanze

“Il turismo è il settore più colpito e che uscirà più lentamente dalla crisi della pandemia, è evidente che gli aiuti che abbiamo previsto devono ora proseguire, differenziandosi per il tipo di attività che hanno il danno più prolungato, sicuramente alberghi, agenzie di viaggio, tour operator”. Lo ha detto il ministro di cultura e turismo Dario Franceschini che, intervistato a Porta a Porta da Bruno Vespa, cita la cassa integrazione ai lavoratori e l’indennità stagionale per gli intermittenti. “Nello stesso tempo, prosegue Franceschini – rispondendo anche all’allarme lanciato ieri dal presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – abbiamo approvato molti interventi per le imprese turistiche, dagli alberghi alle agenzie di viaggio ai tour operator”. In Italia, assicura, “il turismo tornerà più imponente e più impetuoso di prima, perché la voglia di vedere l’Italia non passa e poi perché una volta chiusa la parentesi della pandemia la gente avrà voglia di viaggiare e di godersi la vita”.

E Franceschini pensa anche di estendere oltre la data già fissata del 31 dicembre la validità del Bonus Vacanze lanciato dallo stato per aiutare le famiglie con un reddito fino a 40 milioni l’anno e sostenere il settore in crisi.”Non è vero che il bonus vacanze è andato male – sostiene il ministro – la copertura dei 2 miliardi e 400 mila euro stanziati dal governo è al momento del 21%, ma c’è un milione di famiglie che ha ritirato il buono e quindi è pronta ad usarlo, ma che non lo ha ancora fatto perché è stata impaurita dalla ripresa dell’epidemia”. Ora, spiega il ministro, “il bonus era fino al 31 dicembre. Sto ragionando sulla possibilità di estenderne la validità in modo che chi lo ha ritirato possa continuare ad usarlo anche nei primi mesi del ’21. A luglio e agosto – ha sottolineato – i dati ci indicano che è andato benissimo, poi c’è stata un arresto dovuto alla ripresa dei contagi”. In ogni modo, conclude il ministro, “come avevamo già annunciato in passato, i fondi che rimarranno inutilizzati rimarranno nel settore del turismo”.

Un’idea che però non piace alle associazioni che aspettavano che il residuo del buono fosse ridestinato alle imprese in difficoltà e agita Unione Consumatori e Codacons: “Errare è umano ma perseverare è ben peggio. Il ministro farebbe bene a riconoscere che è stato un flop e passare ad altro”.

“Gli allarmi delle organizzazioni di settore circa la crisi del turismo – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – si moltiplicano di giorno in giorno, e servono misure urgenti per salvare il comparto e migliaia di aziende che vi lavorano. Per questo chiediamo di incentivare gli italiani a viaggiare nel nostro paese, attraverso una campagna di sconti e promozioni che interessi tutti gli aspetti di una vacanza, dai trasporti ai pernottamenti, passando per escursioni, visite e noleggi”.

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