Dopo la pandemia, la guerra in Ucraina potrebbe portare inevitabili nuovi ripercussioni su un settore, come quello del turismo, che si stava appena riprendendo ed è convalescente. Da questa premessa fatta dal padrone di casa, il ministro francese con delega al turismo Jean Baptiste Lemoyne, è partita la “complicata” conferenza informale dei ministri Ue del Turismo a Digione. Complicata per la situazione che continua a patire il turismo, ma chiarissima per quanto riguarda la posizione dei ministri, che non si incontravano da due anni: “Assieme saremo più forti, assieme continueremo a essere forti”.
A rappresentare l’Italia c’è il ministro Massimo Garavaglia che spiega: “Questa brutta novità della guerra impone in modo ancora più forte l’esigenza di lavorare tutti insieme. I Paesi europei – aggiunge – non devono pensare solo a farsi concorrenza nel campo del turismo ma anzi promuoversi in modo unitario come meta sicura. E’ in atto un cambiamento strutturale e per questo è necessario fare del marketing comune”.
Garavaglia riconosce amaramente che la guerra sta creando delle incertezze specialmente negli extraeuropei, in particolare gli americani, ed è necessario “disinnescare” presto, mostrandosi uniti, queste dinamiche che rischiano di danneggiare il settore che ha già molto sofferto”. Un recente sondaggio dà il 47% degli americani in stand by: non hanno ancora deciso se venire o no. “E’ chiaro che se metà degli americani non vengono in Europa è un dramma”. Secondo il ministro leghista c’è poi un problema tutto italiano: “Da noi ci sono ahimè tante regole che scoraggiano il turista straniero! Peccato che metà del fatturato del 2019 era fatto da loro”.
A livello europeo Garavaglia ha proposto la creazione di una linea finanziaria dedicata al turismo e il prolungamento del Temporary Framework che finisce a giugno: “Pretendere che le aziende da giugno in poi non possano essere sostenute in settori particolari come quello del turismo ma non solo, pensiamo anche agli energivori, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. E’ evidente – spiega – che lì qualcosa andrà fatto e devo dire che per il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, il tema è stato molto sensibile”.
Poi c’è il tema dell’energia su cui Garavaglia ha chiesto interventi. A livello italiano Garavaglia annuncia l’arrivo di nuovi fondi: “Chiaro sarà necessario tirare la riga, fare una valutazione di quello che sta avvenendo e alla luce di questo prendere ulteriori provvedimenti. Penso alla Cig e ancora l’Imu. Tante piccole grandi cose che messe insieme fanno anche cifre importanti”.