Guide, alberghi e congressuale contro il Dl Sostegni

Dagli alberghi alle guide al mondo del congressuale: gli operatori turistici esprimono amarezza e delusione per il Decreto Sostegni appena varato dal governo Draghi.

Per l’AGTA, Associazione Guide Turistiche Abilitate, si tratta di “una beffa per i professionisti del turismo”. “Dopo mesi – si legge in una nota – dalle ultime misure che riguardavano un sostegno alla categoria (il Decreto Ristori di Ottobre e il Fondo Turismo per le guide istituito con il DL di Agosto ed erogato a Dicembre, ma di cui molte guide ancora attendono ad oggi il pagamento) per le Partite IVA viene deciso un contributo una tantum che sarà forse pagato ad aprile, se tutto va bene, e che per la maggior parte delle guide ammonterà a 1.000 euro in totale. Se ne deduce che secondo il Governo tale somma dovrebbe bastare a coprire la sussistenza di una famiglia media per i primi 4 mesi del 2021. Inoltre, la misura per i lavoratori in prestazione occasionale, uguale a quella dei decreti precedenti, ha “paletti” talmente rigidi e complicati da rendere quasi impossibile utilizzarla. E rimane forte lo scontento per le guide a partita IVA, soprattutto nell’anno in cui parte l’ISCRO, altra beffa per i professionisti: una misura che prevede l’aumento dei contributi a fronte di quella che avrebbe dovuto essere una sorta di cassa integrazione ma di cui non beneficerà quasi nessuno. Il Decreto Sostegni vuole dare un contentino a tanti, ma di fatto penalizza le categorie veramente in difficoltà. Chiediamo che il Governo stanzi immediatamente una somma adeguata sul Fondo Turismo, a disposizione del Ministero competente, per erogare urgentemente sostegni al nostro comparto”.

Ancora una volta il settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali e privati non rientra tra le priorità del Governo per portare il Paese verso una nuova normalità, denuncia #Italialive, il manifesto che riunisce le associazioni del comparto. “L’attuale Decreto Sostegno, che stanzia l’esigua somma di 100 milioni, rimanda ad un ulteriore decreto la possibilità delle imprese di avere un aiuto concreto ed immediato generando ulteriori gravi problemi di sussistenza per una intera filiera che produce ricadute economiche importanti su tutti i comparti produttivi nazionali ed è un motore fondamentale per la promozione del turismo e del made in Italy. Ci domandiamo, perché? Ormai purtroppo non c’è solo un problema di entità delle risorse, ma anche di tempo!”

Polemico anche  il vice presidente vicario di Assohotel, Nicola Scolamacchia: “Solo nel 2020 gli imprenditori del settore alberghiero hanno visto bruciare 11 miliardi di fatturato, con cali di presenze turistiche dal 50% al 90%, soprattutto nelle città d’arte. Per questo su tariffe, canoni e costi fissi degli alberghi occorre fare di più. La riduzione del 30% del canone Rai, disposta dal decreto Sostegni, è di fatto inaccettabile: le stanze sono vuote ma ci viene chiesto ugualmente di pagare un abbonamento televisivo, già corrisposto per intero l’anno scorso, per degli apparecchi che nessuno utilizza. Chiediamo pertanto uno stop, per l’intero anno 2021, a tutti i canoni e le tariffe, da Rai a SIAE, insieme al prolungamento dell’esenzione dell’Imu fino alla fine dell’anno. E’ indispensabile, inoltre, un intervento diretto verso i comuni per un abbattimento della tassazione locale, in particolar modo per la Tari. Infine – conclude Scolamacchia – attendiamo quanto prima provvedimenti mirati a favorire gli investimenti privati ed il rilancio del settore: 400 milioni sono già stanziati e disponibili per il “Tax Credito Riqualificazione”, del quale però manca il Decreto attuativo. Parimenti, auspichiamo l’estensione dell’ecobonus 110% agli alberghi, ampliandone l’utilizzo anche per gli adempimenti alle normative antincendio, ed il bonus facciate 90% per l’intero edificio, volti a favorire la realizzazione di strutture di accoglienza più moderne e come volano per l’economia turistica dei territori”.

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