giovedì, 14 Novembre 2024

Il Green Pass non deve fermare il turismo: 5 consigli per incentivare e cavalcare la ripresa

Le misure di sicurezza per chi viaggia servono e continueranno a servire, probabilmente, ancora fino al 2023 e oltre. Ma il Green Pass per soggiornare nelle strutture ricettive, così come altre possibili limitazioni, non deve per forza fermare il turismo, anzi. Il settore è chiamato a un grande cambiamento che può e deve essere affrontato, per tornare a crescere, passo dopo passo: a partire dalle azioni quotidiane dei professionisti dell’ospitalità.
Appena due mesi fa Armando Peres, vicepresidente del Comitato Turismo dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), parlava di un 2022, per l’Italia, con flussi turistici a livelli pre-Covid. L’ultimo report dell’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) ha raffreddato gli animi. Nonostante ci siano stati miglioramenti nel terzo trimestre del 2021, con l’Europa che ha registrato la migliore performance turistica a livello globale anche grazie al certificato verde, la situazione pandemica, oggi, è troppo imprevedibile per fare pronostici certi, a causa dei casi in aumento e delle nuove varianti. Molti esperti del settore, comunque, continuano a essere ottimisti.
“C’è grande incertezza su cosa potrebbe accadere nel 2022, perché non sappiamo fino a che punto la quarta ondata metterà in difficoltà i sistemi sanitari nazionali – sottolinea Paolo Zennaro, CEO di Welcomeasy – Sappiamo però di avere molte più armi del passato contro la malattia da Covid-19. Grazie ai vaccini, alle medicine e alla carta verde, il mercato turistico, pur con limitazioni e controlli, può continuare il suo viaggio verso la ripresa. Torneremo a gestire i flussi turistici a livelli paragonabili al 2019 già il prossimo anno? Difficile dirlo, ma una cosa è certa: se vogliono cavalcare la ripresa, i gestori delle strutture ricettive devono mettere in atto nuove strategie, per intercettare e accogliere i clienti».

Ecco 5 consigli da Welcomeasy per una resilienza attiva

1) Personalizzare l’offerta in base al target. Riuscire ad avere camere e appartamenti sempre pieni è possibile. La domanda da cui partire è una: quali sono i bisogni dei diversi tipi di turisti che soggiornano in struttura? Sfruttando la rete costruita con gli altri operatori turistici e gli esercenti presenti sul territorio, i professionisti dell’ospitalità possono formulare pacchetti di servizi extra e plus costruiti su misura per ciascun target. L’host può e deve diventare una figura di riferimento per il turista.

2) Trasformare gli ostacoli in vantaggi. Dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio 2022, per soggiornare in hotel, B&B, appartamenti in affitto breve eccetera, gli ospiti dovranno essere in possesso del green pass ‘base’. E questa misura potrebbe essere prorogata in futuro. Ecco perché è importante organizzarsi per un’accoglienza super veloce, così da espletare tutte le pratiche burocratiche in tempi brevi.

3) Attivare programmi fedeltà. In un periodo di incertezza come questo, fidelizzare i clienti è una mossa vincente. Gli host possono pensare di offrire sconti, soprattutto fuori stagione, a chi torna una seconda volta o sceglie di pernottare per più di una settimana.

4) Diminuire la dipendenza dalle OTA. Le OTA sono uno strumento indispensabile per farsi conoscere e intercettare clienti, ma rappresentano un costo. Per cavalcare la ripresa è utile diminuire la propria dipendenza dalle Online Travel Agency, incrementando le prenotazioni dirette. Per farlo, innanzitutto, è necessario farsi trovare dai clienti, quindi ottimizzare il sito web, che deve essere ben realizzato, aggiornato e responsive. E poi aumentare la presenza sui canali social, soprattutto Instagram, dove raccontare attraverso immagini e brevi video l’attività e la struttura.

5) Gestire la reputazione della struttura. Incentivare gli ospiti a lasciare una recensione sulla loro esperienza di soggiorno è importante. E lo è altrettanto rispondere alle recensioni, sia quelle positive sia quelle negative, quando possibile. Gestire la reputazione aiuta a crescere perché le recensioni (e le risposte che si danno) si trasformano in pubblicità gratuita per la casa vacanze, il B&B, l’hotel, l’agriturismo e così via.

“Quando si risponde a una recensione, ad esempio su Google, oltre a ringraziare l’ospite, è importante sfruttare l’occasione per raccontare qualcosa di più del proprio lavoro e della propria offerta. Magari sottolineando che il check-in è super veloce, che la struttura è igienizzata, che si offrono servizi aggiuntivi e così via. Se il futuro è incerto la cosa migliore da fare è prepararsi e investire, per lavorare al meglio”, conclude Paolo Zennaro.

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