In Iraq arrivano i primi turisti occidentali

Il tour organizzato da un TO inglese specializzato in viaggi estremi

Cinque cittadini britannici, due americani e un canadese. Sono i primi turisti giunti nell’Iraq del dopo Saddam che attualmente stanno visitando le meraviglie archeologiche dell’antica Mesopotamia. Il ministero iracheno per il turismo e le antichità ha reso noto che la vacanza è iniziata lo scorso 8 marzo in quello che resta uno dei paesi più pericolosi del mondo nonostante negli ultimi tempi le violenze siano in netto calo. Il viaggio è stato organizzato da un ‘tour operator’ inglese specializzato in vacanze estreme di cui le autorità irachene preferiscono tacere il nome. Il gruppo finora ha visitato l’antica Babilonia compresi i famosi giardini pensili che per la loro bellezza stupirono anche Alessandro Magno. L’itinerario comprende anche il castello di Arbil, nel Kurdistan iracheno, e i resti della città assira di Niniveh, nei pressi di Mossul, nonostante la zona sia ancora ad alto rischio per i frequenti episodi di violenza di cui continua ad essere teatro. Il gruppo ha visto poi la celebra Moschea Al-Askari di Samarra, uno dei luoghi più sacri dell’Islam sciita che nel 2006 venne gravemente danneggiata dalle milizie sunnite in un attacco che scatenò una catena di violenze settarie che portò il paese sull’orlo di una guerra civile generalizzata. Nella visita sono state incluse anche Kerbala e Najaf, città dell’Iraq meridionale meta dei pellegrinaggi della comunità sciita, e il porto petrolifero di Bassora, nell’estremo sud del paese. L’avventuroso viaggio si concluderà nel prossimo fine settimana con una visita al Museo nazionale di Baghdad e ai suoi tesori ritrovati e restaurati dopo i saccheggi seguiti alla destituzione di Saddam Hussein, nell’aprile 2003.
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