Un milione e 400mila vacanze nel 2008 per oltre un miliardo di euro di fatturato. Tanto vale il turismo sociale in Italia, ovvero quello legato ai viaggi organizzati dai Cral aziendali, dai Dopolavori, dalle parrocchie e organizzazioni religiose, dalle scuole, dai circoli culturali e sportivi e dai comuni. Lo rivela il primo Rapporto sul Turismo Sociale e Associato, curato dall’ISNART (Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche) e presentato a Viterbo nel corso della Btsa. Nell’anno appena trascorso le vacanze prenotate tramite il circuito associato sono state il 4,2% di quelle complessive. Mentre per quanto riguarda la ripartizione del miliardo di euro speso dai fruitori di questo tipo di viaggi nelle destinazioni turistiche italiane, la quota più elevata spetta ai Cral (347,5 milioni di euro), seguiti dalle associazioni culturali (247 milioni di euro) e dalle associazioni sportive (91 milioni di euro). A scegliere la vacanza con i Cral sono soprattutto fasce sociali medio-alte: il 52,9% sono diplomati, il 34% laureati e sono insegnanti, pensionati, liberi professionisti, dirigenti, capi servizio e quadri. E la spinta maggiore è essenzialmente data dalla convenienza economica.