Un accordo bilaterale nel settore del turismo a valere nel periodo 2012-2014. E'questo l'obiettivo a cui si è giunti con l'incontro di oggi a Tunisi tra il ministro italiano per il Turismo, Piero Gnudi, e il ministro tunisino del Turismo, Elyès Fakfakh. In particolare, i due ministri si sono impegnati, nell'ambito della formazione e dell'aggiornamento professionale, nel favorire il contatto e lo scambio di informazioni fra le università, i centri di formazione e gli organismi del settore, incoraggiando lo scambio di esperti per interventi formativi nel settore turistico alberghiero. I due Paesi faciliteranno la collaborazione fra le rispettive strutture, al fine di avviare progetti di formazione manageriale per i dipendenti pubblici nel campo del turismo. I ministri hanno poi convenuto sull'importanza del turismo per le economie dei rispettivi Paesi, impegnandosi a promuovere gemellaggi fra le istituzioni pubbliche, incoraggiando lo sviluppo di progetti di cooperazione e intensificando la collaborazione nell'ambito degli organismi internazionali del settore ed in particolare nell'Unwto e nell'Unione del Mediterraneo. L'accordo prevede anche la diffusione delle informazioni turistiche sui prodotti tipici dei due Paesi, con l'obiettivo di favorire e stimolare gli itinerari culturali e il flusso turistico in entrambe le direzioni.
Insomma, Italia e Tunisia intendono puntare sul turismo come occasione di rilancio economico, viste anche le previsioni secondo cui, nei prossimi dieci anni, ci sarà un raddoppio dei "numeri", così come c'é stato nel decennio precedente. Un movimento in costante crescita sul quale, ha detto Gnudi, puntare, per recuperare quanto di negativo ha portato la crisi che ha coinvolto un po' tutto il mondo.
Pur se da posizioni diverse, i due Paesi intendono guardare allo sviluppo di mercati appetibili, come quello cinese e quello russo. Posizioni diverse perché se in Italia lo scorso anno sono arrivati circa 900 mila cinesi, quelli giunti in Tunisia sono poche decine. E questo, ha detto Gnudi, ci deve fare riflettere perché nel 2015 i cinesi che usciranno da Paese per turismo saranno 130 milioni, anche se in gran parte assorbiti da Hong Kong e Macao.
La Tunisia, da parte sua, ha detto il ministro Fakhfakh, deve guardare lontano e per questo, ha svelato, si sta cercando di attivare un collegamento aereo diretto con la Cina.
Da parte italiana, ha aggiunto Gnudi, c'é grande attenzione per il settore turistico tunisino che ha quasi interamente recuperato le perdite seguite alle vicende della "rivoluzione" e forse già da quest'anno potrà superare gli arrivi del 2010, anno da record. Uno sforzo nel quale l'Italia sarà accanto alla Tunisia, contribuendo alla formazione e all'aggiornamento professionale, nel settore del personale alberghiero, così come delle guide e della gastronomia, come chiesto da parte tunisina. "Non voglio che quello che abbiamo firmato oggi – ha concluso Piero Gnudi – siano uno dei 'soliti' accordi. Sarà mio impegno quello di fare sì che esso si traduca in fatti concreti".