La bellezza probabilmente non salverà il mondo, ma dopo una pandemia che ha lasciato profonde cicatrici, aiuterà l’Italia nel suo riavvio. Questo il focus del convegno dello scorso sabato 16 ottobre a Città della Pieve dal titolo ”Ripartire dalla bellezza”, organizzato dal Comune di Città della Pieve, Federturismo Confindustria e Associazione Italiana Confindustria Alberghi e promosso da Banca Ifis ed ENIT.
Focus del dibattito è stata la ricerca “L’economia della Bellezza”, elaborata dall’Ufficio Studi di Banca Ifis, che analizza il contributo complessivo delle tre dimensioni che compongono il sistema economico della bellezza italiano: il patrimonio storico, artistico e culturale, quello naturalistico e paesaggistico, i servizi ad essi collegati (come trasporti e ospitalità) e la produzione dei settori del Made in Italy design-driven. Un impianto che, complessivamente, contribuisce al PIL italiano per il 17,2% (di cui il 6% deriva dalla fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico) e comprende 341.000 imprese per un fatturato complessivo annuo di 682 miliardi di euro.
“In Italia si respira la Bellezza della naturale miscela di arte, paesaggio, natura – dichiara il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Anni fa parlare di turismo lento era utopia, pensiero romantico. Oggi il turismo lento corre; e ci riporta nei borghi, anche grazie a cammini, enoturismo, treni storici… Tanti i settori in crescita che hanno un tratto in comune: la (ri)connessione con la natura, la Bellezza”.
“Un tracciato dell’identità italiana che è un tracciato del modo di vivere l’esperienza del viaggio attraverso una delle città simbolo della passione turistica per l’Italia. Il Bel Paese in una delle sue combinazioni più espressive di cultura, arte, costume, natura, enogastronomia che le donano forme universali, fino a trasferirla nei sogni dei viaggiatori di tutto il mondo”, racconta il oresidente ENIT Giorgio Palmucci.
“Ad un anno e mezzo dall’inizio della pandemia con le imprese turistiche ancora in forte sofferenza, in piena fase di ricostruzione e ripartenza, la cultura, la creatività e la bellezza, che sono la chiave di volta per molti settori produttivi, possono tornare ad avere un ruolo centrale nella ripresa economica e sociale italiana – sottolinea la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli. Abbiamo un ‘Italia che con i suoi talenti, il suo patrimonio e i suoi territori è in grado di parlare al mondo, ma per imprimere un’accelerazione nella direzione del cambiamento è indispensabile un percorso condiviso e servono i giusti investimenti per utilizzare al meglio le risorse che abbiamo e per far fare al Paese un balzo decisivo in avanti. Bisogna però farlo ora mentre sono in discussione importanti riforme, come quella fiscale.&rdq uo;
“Abbiamo voluto questo incontro perché è necessario guardare avanti, pensare alla ripartenza e certamente la bellezza nella sua accezione più ampia è importante per il recupero del settore. Il mondo alberghiero è ancora fortemente penalizzato dai lunghi mesi di fermo e dall’assenza del turismo internazionale, ma accanto agli aiuti ancora necessari per le aziende del comparto dobbiamo costruire il turismo di domani”, aggiunge Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.