Dopo la mancata occasione delle vacanze invernali dello scorso anno, le comunità montane hanno più che mai necessità di ripartire. Per aiutarle a cogliere le opportunità del turismo in casa, dopo il successo del Rural Bootcamp, Airbnb ha presentato un nuovo progetto: il Winter Bootcamp offrirà a tutti coloro che sono interessati a diventare host lezioni online gratuite tenute da host esperti di Airbnb che aiuteranno chi per la prima volta si avvicina al mondo dell’ospitalità in casa, mentre per le associazioni e gli enti di promozione turistica locale sono previsti programmi di formazione realizzati ad hoc per gli associati, in collaborazione con l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM).
“UNCEM è onorata di operare con Airbnb nei territori montani, sulle grandi destinazioni turistiche come sui paesi dove la rigenerazione del patrimonio edilizio passa anche da una nuova strategia per far incontrare domanda e offerta. Dobbiamo puntare su formazione e nuovi modelli culturali che insieme costruiremo”, ha detto Marco Bussone, presidente di UNCEM.
Intanto, secondo alcune delle indicazioni dei trend turistici stagionali presentati da Airbnb in occasione della 58^esima edizione del TTG di Rimini, l’Alto Adige domina l’hospitality Index, la classifica di gradimento dei viaggiatori sulla base delle recensioni a cinque stelle, con Brunico oltre il 90% di recensioni a cinque stelle. Inoltre, comparate sul 2019, le prenotazioni di settembre hanno dato segnali confortanti e basta una ricerca per un appartamento nelle principali località alpine per dare l’idea dell’occupazione e dei prezzi nei periodi di punta, soprattutto fra Natale e Capodanno. Sul fronte prezzi, le settimane delle festività vedono rincari che sulle dolomiti venete possono arrivare fino al 40%. Seguono il Trentino-Alto Adige e le Alpi lombarde, mentre Valle d’Aosta e Alpi piemontesi mostrano in media, anche in altissima stagione, valori a notte più contenuti.
“La montagna e i suoi villaggi rappresentano naturalmente una meta turistica ad offerta contingentata, facilmente saturabile – ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb per l’Italia – Questo offre un’opportunità preziosa per i proprietari di seconde case di mettere a frutto un asset immobiliare tipicamente sottoutilizzato e sempre più caro da mantenere, permettendo dopo un anno e mezzo difficile anche alle comunità montane di accedere a benefici economici incrementali senza dover dover incidere con ulteriore consumo di suolo”.
Nell’elenco delle mete montane che nel 2019 avevano offerto maggiori possibilità di guadagno agli host figurano:
Breuil-Cervinia
Cortina d’Ampezzo
Courmayeur
Aosta
Bolzano