Sono in aumento i vacanzieri che scelgono il pescaturismo (escursioni giornaliere) e l’ittiturismo (alloggio e ristorazione). Secondo il Centro Studi di Lega Pesca, le due forme di turismo del mare sono stimate in crescita del 3% nel 2008 dopo il successo delle passate stagioni. Solo lo scorso anno – secondo i dati di Lega Pesca – il turismo legato alla pesca ha registrato circa 200.000 presenze e per il 2008 la lieve crescita attesa può essere considerata un successo, soprattutto vista la situazione economica generale.
“Molte le novità di quest’anno – spiega Ettore Ianì, presidente della Lega Pesca – soprattutto sul fronte della qualità, con le prime certificazioni ottenute dagli ittiturismi sardi nel circuito del marchio Isnart ‘Ospitalità italiana’, e della crescente attenzione degli operatori del settore ittico ad ampliare l’offerta diretta di ristorazione agli appassionati di prodotti ittici. Una attenzione che si manifesta sia con l’apertura di ristoranti gestiti direttamente dalle cooperative di pesca (in Liguria, a Bergeggi, in Calabria, a Capo Rizzuto e Tropea, nelle Marche, a Fano, in Emilia Romagna, a Cesenatico, nel Lazio, sul Tevere, in Sardegna, a Cabras, Porto Torres, Sant’Antioco e Stintino) che con l’avvio di forme di collaborazione tra pescatori e stabilimenti balneari, come quelle decollate nell’area turistica di Portorosa a Messina”. Il costo del pescaturismo è variabile dai 10 euro per una semplice uscita in mare ai 60 euro, se si sceglie di accompagnare l’escursione con un pasto a bordo a base del pescato di giornata unito ad una degustazione dei prodotti tipici locali.