Scende l'appeal del mare nelle vendite turistiche del Prodotto Italia all'estero e sale invece la richiesta di lusso nelle diverse forme di enogastronomia, shopping, benessere e cultura. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Buyer Ttg, aggiornato in occasione di Ttg Incontri, che si svolge a Rimini dal 18 al 20 ottobre.
Secondo le interviste ad oltre 600 fra i principali tour operator che vendono il Prodotto Italia nel mondo, la domanda per il balneare è scesa del 17,6%, con il più elevato coefficiente di decrescita. E sale del 30% la domanda di vacanza legata al lusso, già oggi al 51% delle richieste, un segnale che potrebbe aiutare il Belpaese ad affrancarsi dalla stagionalità finora vincolata al clima.
Questa l'attuale 'top five' dei prodotti: prima assoluta l'enogastronomia, per il secondo anno, con il 68,2% delle preferenze e indicata in crescita dal 49,9% degli operatori; seconda la cultura nei suoi molti aspetti (anche soggiorni linguistici e tematizzati), con il 65,5%, abbinabile ad altre due voci ben salde, le spa e il benessere al 39,6% (piace anche l'assistenza alla terza età), e gli 'shopping tour', ora al 34,8%, entrambe indicate in crescita (27,2% e 16,7%).
Ma i tour operatori non risparmiano qualche critica: "troppe tasse, tariffe altalenanti e difficilmente controllabili, hotel da rinnovare, scarsa promozione sui mercati esteri".
Intanto, però, con la diversificazione della domanda, non più quasi totalmente incentrata sul mare, nascono anche nuove stagioni turistiche: aprile con il 58,4% di favori arriva quasi ad eguagliare luglio (58,9%); ottobre concentra il 64,5% dei favori mentre settembre domina su tutti con il 78,8% delle preferenze. Agosto non è quindi più mese di punta e si ferma al 52%.
Per quanto riguarda la graduatoria delle regioni, in testa c'è la Toscana, richiesta all'86,4% dei tour operator esteri intervistati, seguita dal Veneto e quindi dal Lazio. Aumentano però i consensi per la Sicilia, richiesta al 43,3% e per la Puglia a quota +30,6% mentre Sardegna e Calabria stanno invece perdendo smalto, rispettivamente a -18,4% e -14,4%.
Infine, sulle modalità di vendita del prodotto, il mercato estero restituisce un quadro in cui ormai domina incontrastato l'e-commerce, effettuato direttamente dal sito web dei TO che lo offrono come opzione nel 60% dei casi. Uno strumento che viene affiancato alle Olta (agenzie di viaggi on-line) nel 19,5% dei casi, senza tuttavia trascurare le agenzie di viaggi ordinarie, a cui molti tour operator esteri stanno facendo ritorno. I dati rivelano infatti che, a dispetto della diffusa tecnologia, ancora il 57,1% dei TO esteri affida la vendita dei propri prodotti agli agenti di viaggi, il cui supporto consulenziale viene via via riscoperto e rivalutato dall'utenza estera.