domenica, 28 Aprile 2024

Mercury: il turismo ha retto alla crisi del 2008

Tiene il turismo montano, in calo le città d’arte e d’affari

Il turismo è ormai un bene irrinunciabile di prima necessità. Forse è anche per questo che l’andamento del movimento turistico nel 2008 è stato migliore di quanto si prevedeva prima dell’inizio della stagione estiva, quando si stimavano cali delle presenze superiori al 10%. Complessivamente, infatti, lo scorso anno si è registrata una diminuzione delle presenze dell’1,9% e degli arrivi intorno al 2%. In particolare sono diminuite del 4,1% le presenze di clienti stranieri e del 4,4% degli arrivi; per la clientela nazionale la relativa diminuzione è stata, sia per le presenze che per gli arrivi, dello -0,1%. Le stime sono di Mercury Srl e si fondano sulla rilevazione condotta a livello locale presso 95 uffici statistica e/o turistici delle istituzioni locali, integrata con una batteria di indicatori.
Fra i vari turismi, così come era stato annunciato, quello più penalizzato è quello delle città d’arte e d’affari che hanno visto una diminuzione del 4,2% delle presenze, determinata da un calo del 5,8% di quelle straniere e dell’1,9% di quelle italiane. Per il comparto balneare si può parlare di tenuta del Nord-Est, che conferma il dato dell’anno precedente, mentre il Mezzogiorno rileva la maggiore diminuzione, seguito dal Nord Ovest. Gli stranieri che frequentano le località balneari del Centro Nord sembrano avere risentito meno della crisi economica in corso, mentre nel Mezzogiorno (Sud ed Isole) i cali sono simili a quelli medi nazionali per le città d’arte.
Dati positivi per la nautica da diporto e, in particolare, per le crociere, che in cinque anni hanno più che raddoppiato il numero dei fruitori nazionali, raggiungendo, nel 2008, le 750 mila unità.
La montagna è il comparto che più ha tenuto, a causa del favorevole andamento climatico estivo e invernale, in particolare nei periodi di Pasqua e di Natale. In calo anche il movimento delle località termali soprattutto della componente straniera.
Infine, per gli alberghi si rileva una diminuzione di circa il 3,2%, mentre per l’extralberghiero un leggero incremento dello 0,3%. Tra gli altri indicatori, calo del 3% del tasso di occupazione delle camere e del 5% del ricavo medio per camera occupata a causa dei più bassi prezzi. Situazione critica per gli hotel a 4 e 5 stelle, tradizionalmente utilizzati dalla clientela business e, in particolare, dai vacanzieri americani; questi ultimi sono mancati in una misura superiore al 15%.

La XVI edizione del Rapporto sul turismo italiano di Mercury verrà presentata a fine marzo

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