Mettersi in rete per uscire dal medioevo turistico

All’Assise dell’Ospitalità tutti d’accordo su una rete unica per l’informazione e accoglienza

Bisogna fare rete, perché è attraverso internet che ormai passano i principali servizi di informazione e accoglienza turistica. Il coro è unanime all'Assise dell'Ospitalità Italiana, in corso di svolgimento a Torri del Benaco, promosso dalla Provincia di Verona con il supporto della Regione Veneto, la Regione Umbria e delle province di Ferrara e Pesaro-Urbino e con il patrocinio del Ministero di Turismo.
Per Marco Bruschini, direttore generale Enit facente funzione, "l'Italia deve essere presentata nel mondo come un grande mosaico, che da lontano mostra un'unica immagine, ma che da vicino rivela una miriade di componenti, ognuno con una sua particolarità. Enit sta cercando di dare valore ai territori: per questo vogliamo portare avanti un'azione comune con le Regioni, proponendo tra le altre cose un calendario unico degli eventi dell'intero Paese. Ben venga la proposta dell'Assise dell'Ospitalità Italiana di mettersi tutti in rete; alla luce delle ultime ipotesi comunicate dal Governo dobbiamo però capire chi sarà il nostro interlocutore".
"O tutta l'Italia del turismo si allea o si muore" dice Marco Michielli presidente di Federalberghi Veneto e membro di Confturismo nazionale – Dobbiamo iniziare a promuovere il brand Italia, non la singola città o regione. Far rete tra enti turistici risulta indispensabile per un'accoglienza adeguata e una comunicazione esauriente, senza campanilismi territoriali. E in tempi di scarse risorse si risparmia".
Di identico parere anche Alberto Maurizio Truffi, responsabile Easy Italia, il contact center istituzionale creato nel 2010 in grado di fornire informazioni tutti i giorni dalle 10 alle 22 in ben 8 lingue. "Il nostro servizio fornisce assistenza ai viaggiatori anche in casi di emergenza, ma, è chiaro, può funzionare appieno solo con l'ausilio fondamentale degli uffici di informazione turistica presenti sul territorio".
Per Andrew Abram, direttore di NewMind, azienda inglese che da oltre 10 anni si occupa di software per la gestione delle destinazioni turistiche, "non dovrebbe essere difficile né troppo a lungo termine realizzare una piattaforma e-tourism anche in Italia: il beneficio che deriverebbe da un simile strumento digitale sarebbe una crescita esponenziale del turismo italiano, grazie a centinaia di milioni di contatti da tutto il mondo".

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