Se le evidenti difficoltà economiche e logistiche permettono a tante famiglie di fare solo mini vacanze di qualche giorno, tenendo anche conto della necessità dei piccoli di stare all’aria aperta, di impegnare le proprie energie e riappropriarsi di una forma di socialità dopo mesi di lockdown. E’ quanto emerge da uno studio di Yoopies che ha chiesto alla sua comunità di genitori come affronteranno questa stagione estiva nella cosiddetta Fase 3.
Dall’indagine emerge che nel 55% dei nuclei familiari almeno un genitore questa estate lavorerà sul suo abituale luogo di lavoro; nel 22% almeno un genitore continuerà a stare a casa in smart working, poiché alcune aziende hanno deciso di rimandare il rientro dei dipendenti per adattare e allestire gli spazi di lavoro secondo le nuove misure di protezione. Nel 23% delle famiglie almeno un genitore non lavorerà (cassa integrazione, disoccupazione, interruzione temporanea) potendosi occupare dei figli e, dove possibile, portarli in luoghi di villeggiatura.
Quasi la metà, il 48% dichiara di essersi organizzato per andare in vacanza per un periodo di tempo limitato, da qualche giorno a massimo due settimane, mentre il 26% si sposterà dal suo domicilio abituale per un lungo periodo, circa un mese. Il 17% delle famiglie intervistate rimarrà a casa, impossibilitati ad allontanarsi anche solo per qualche giorno a causa degli impegni lavorativi e solo il 9% rimarrà a casa evitando viaggi e vacanze per il rischio di contagio, sottolineando il fatto che la prima limitazione alle vacanze è di natura professionale ed economica, piuttosto che di timore per il virus.
L’infografica con i risultati completi del sondaggio può essere consultata in questo link: