Da atleti a stilisti, gli ambassador della nuova campagna dell’Enit

Una campagna di promozione turistica destinata a molteplici nazioni del mondo. É l’iniziativa promossa dal Ministero del Turismo e Enit che punta a raggiungere il grande pubblico internazionale, in collaborazione con le Regioni e con le partnership di Eurovision, Giro d’Italia e il supporto del Coni.
Al centro del progetto, in qualità di ambassador, alcuni tra i volti più noti rappresentanti le eccellenze dell’Italia: dallo sport all’arte, dal food alla cultura, con testimonal di settori rappresentativi dell’iconografia del Bel Paese, ritratto dalla macchina fotografica di Julian Hargreaves e di Luciano Romano. E ancora gli scatti offerti da Bebe Vio, immortalata dagli amici durante una vacanza all’Isola d’Elba o Marco Balich, scattato dal figlio nella Piazza del Plebiscito a Napoli.
L’iniziativa, presentata di fronte al ministro del Turismo Massimo Garavaglia e al presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, oltre a diffondere le bellezze dell’Italia, contribuirà anche a promuovere un progetto triennale di accompagnamento alle giovani imprese, alle startup del turismo e della cultura cui saranno devoluti i compensi e i diritti d’immagine degli ambassador.

“È un momento importante per l’Italia. Queste azioni puntano a rafforzare visibilità e posizionamento delle destinazioni italiane in uno scenario globale che vede positive prospettive di ripresa”, ha detto l’AD dell’Enit Roberta Garibaldi.
“Enit è in percorso espansivo di ampio respiro iniziato in questi lunghi anni insieme e ora amplificato da ulteriori metodi e standard che vanno ad affinare il lavoro. L’ampio respiro è anche quello che sentiamo di condividere con tutta la filiera turistica in un approccio partecipativo che continuerà ad infondere valore e credibilità al brand Italia”, ha aggiunto il presidente Enit Giorgio Palmucci.
La campagna troverà spazio anche all’Eurovision con delle postcards che appariranno dietro ogni esibizione degli artisti. A questo contribuirà anche la partecipazione al Giro d’Italia e al Giro-E.
“Siamo orgogliosi di questo gioco di squadra istituzionale, che ci vede scendere in campo con il Ministero del Turismo e con l’Enit per dare impulso al rilancio del Paese attraverso il contributo delle eccellenze che lo rappresentano nel mondo. I nostri campioni sono la formidabile espressione dei valori autentici che fanno dello sport un motore di sviluppo e di benessere, una locomotiva di successo felice di contribuire a promuovere le bellezze e la competitività dell’Italia nel mondo anche sotto il profilo turistico”, ha sottolineato il presidente Coni Giovanni Malagò.
“È fondamentale per l’Italia recuperare uno scatto d’orgoglio del proprio valore dopo anni difficili. Fare il punto sulla propria grandiosità con una miriade di eccellenze da mostrare al mondo, per far ripartire questo importante pilastro della nostra economia che è il turismo”, ha commentato il consigliere Enit Sandro Pappalardo.
Su tutto questo si innesta il progetto ‘Scopri l’Italia che non sapevi’, dove le tematiche centrali, lungo un viaggio di 5 mesi, sono i borghi e i paesaggi italiani, il turismo lento e il turismo attivo. Questa strategia comune delle regioni italiane, frutto di un accordo di programma tra Ministero del Turismo e commissione politiche per il turismo della Conferenza delle regioni e delle province autonome, vede il coordinamento di quattro regioni: Umbria (turismo lento), Emilia-Romagna (borghi), Marche (turismo attivo) e Abruzzo (Tourism Digital Hub).
Questo progetto di promozione e valorizzazione del nostro Paese punta ai mercati di prossimità e a quelli per i quali, anche in fase post pandemia, sono previste riprese interessanti per il settore turistico e agli hub internazionali che permettono un effetto moltiplicatore, come aeroporti internazionali, testate di pregio e affissioni in capitali europee. I mercati di riferimento sono il Dach (Germania, Austria e Svizzera), il Benelux (Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo), la Francia, Uk, Usa ed il mercato Nordics (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca) e le parole chiave sono sostenibilità, inclusione, diversità e innovazione.

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