Non c’è più tempo, Garavaglia convoca turismo organizzato

Secondo quanto si apprende, il ministro del turismo Massimo Garavaglia ha convocato le associazioni del turismo organizzato alle 13:30 presso la sede del ministero. Le associazioni questa mattina hanno indetto una conferenza stampa dal titolo “Non c’è più tempo” per chiedere un intervento urgente del Governo dopo i gravi danni subito a causa del Covid.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, Astoi Confindustria Viaggi, Fto Confcommercio, Fiavet Confcommercio, Maavi Conflavoro Pmi, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti hanno denunciato che gli aiuti governativi sono arrivati con il contagocce e, di fatto, a fronte di una perdita del settore in 20 mesi pari a 20,5 miliardi, il Governo ha stanziato ad oggi soltanto 657 milioni (128 milioni ancora da distribuire), coprendo solo le perdite subite da marzo a luglio 2020. Tour operator e agenzie di viaggio dall’inizio della pandemia sono stati costretti a fare un uso massiccio degli ammortizzatori sociali: tuttora la quasi totalità delle imprese ha il personale in cassa integrazione al 100%, ma la Cig Covid è in scadenza a fine dicembre.

“Senza estensione – spiegano – sono già a rischio disoccupazione 40mila addetti su 86mila; si stima infatti che il 98% delle aziende non coprirà il costo del lavoro senza ammortizzatori e più dell’80% ricorrerà ai licenziamenti. Nel comparto, inoltre, il 70% degli occupati sono donne (60mila) e questa crisi causerà la perdita di occupazione, professionalità e tante imprese in rosa”.

I viaggi degli italiani verso l’estero segnano nel 2021 un -92% a causa della chiusura di quasi tutte le mete extra Ue e anche il Business Travel ha perso tre quarti del suo giro d’affari e il settore eventi registra un tonfo dell’80%. Anche l’incoming organizzato è crollato, la presenza di stranieri ha subito un calo del 54,6%, mentre il turismo scolastico si avvia ad essere completamente azzerato per il terzo anno consecutivo.

Adesso la variante Omicron non fa ben sperare per il prossimo futuro, “benché l’Oms – sottolineano – abbia messo in guardia i Paesi dall’imporre ulteriori restrizioni ai viaggi senza prima aver ottenuto chiare evidenze scientifiche e nonostante la Ue abbia raccomandato di adottare un approccio basato sulla condizione personale del viaggiatore più che sul generico rischio Paese. Approccio auspicabile in ragione dell’alto tasso di vaccinazione raggiunto in Europa e dei protocolli che consentono di muoversi in sicurezza”.

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