Ripresa del turismo in Italia? siamo prudenti

La voce unanime degli operatori sull’indagine di Unioncamere

Segnali positivi ma la prudenza rimane necessaria. Così gli addetti ai lavori hanno accolto l’indagine Unioncamere per l’Osservatorio nazionale per il turismo, che evidenzierebbe un aumento generalizzato del numero dei viaggi organizzati in Italia nel 2010, di cui abbiamo parlato ieri (vedi news “Unioncamere: nel 2010 la riscossa dei viaggi in Italia”). Secondo Andrea Giannetti, presidente di Assotravel-Confindustria, “i dati sono incoraggianti, dunque si rende necessaria la riorganizzazione dell’offerta per cercare di far venire nel nostro Paese un numero maggiore di turisti". "Se aumentasse l’incoming – spiega Giannetti – sarebbe possibile tentare un ritocco dei prezzi per ridare alle imprese del settore utili adeguati". E al momento, precisa, la revenue delle adv viaggia quasi sempre intorno all’1,8%. Inoltre, aggiunge, il settore delle agenzie di viaggio è alle prese con due difficoltà: "una prima relativa alla presenza di agenti di viaggio stranieri nel nostro Paese, cosa che noi non riusciamo a fare all’estero; e una seconda dovuta a una comunicazione istituzionale, soprattutto da parte delle Regioni, sbilanciata sulle attività ricettive e il più delle volte poco efficace. E invece la comunicazione dovrebbe essere centralizzata e su questo invito gli enti locali, con in testa le Regioni, a darsi da fare". Anche Roberto Corbella, presiedente dell’Astoi, si mostra cauto: “valutiamo questi dati con estrema prudenza, anche perché al momento gli elementi in nostro possesso non inducono certo all’ottimismo". "Non bisogna dimenticare che oggi il viaggiatore medio – afferma Corbella – decide con un preavviso minimo le proprie vacanze; naturalmente tenendo conto della propria condizione economica, delle problematiche di ordine sanitario del Paese che si vuole andare a visitare e dell’andamento dei mercati". Anche se, ammette, "le stime positive degli Usa possono essere possibili, visto che è plausibile che escano prima di tanti altri Paesi dalla crisi internazionale". A questo punto, conclude, "un prima indicazione di come sarà l’anno prossimo la potremo rilevare al ‘World Travel Market’ che si svolgerà ai primi di novembre a Londra". Per Paolo Mazzola, presidente della Fiavet Emilia Romagna, infine, gli unici dati confermabili sono quelli che riguardano un il +1,1% del Vecchio Continente: "questo – sottolinea – è l’unico incremento che in quale modo possiamo confermare, anche sulla base dell’incoming che stiamo verificando ora ad esempio in Emilia Romagna, Marche e Veneto, con buoni risultati soprattutto nelle città d’arte". Forte scetticismo, invece, sui dati relativi all’India: "non credo – conclude – che molti cittadini di quel Paese siano interessati a visitare il nostro Paese e in ogni caso si tratterebbe di quantità decisamente ininfluenti per l’andamento dei nostri flussi di arrivo".

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