Santanchè: borghi e destagionalizzazione contro overtourism

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè è intervenuta al Salone della Giustizia nell’ambito del panel dedicato al Sud Italia. “Il Sud ha tantissimo da offrire per il turismo, ma va affrontato il problema della carenza di strutture ricettive, di porti e le infrastrutture in genere.
A questo possono porre rimedio, ma va fatta squadra e sfruttare la straordinaria occasione del al Pnrr, di cui il 40% sono destinati al Mezzogiorno, i finanziamenti europei e la Zes sono sicura che nel 2025 potremo liberare le energie del sud della Nazione e colmare il gap che oggi ha con il Nord” ha commentato nel corso del panel. “Finora il turismo l’abbiamo subito ma invece dobbiamo organizzarlo – ha quindi continuato la ministra -. Il nostro tema non è tanto sulle città d’arte che a volte soffrono di una parola che a me non piace, l’overtourism, cioè troppo turismo. Non possiamo subire il turismo ma dobbiamo avere delle strategie per poterlo organizzare”.

“A me non piace chi dice che abbiamo troppi turisti – ha aggiunto -. Dico che sono solo mal calibrati i flussi e anche le offerte turistiche. Dobbiamo lavorare sull’Italia più nascosta, abbiamo 5600 borghi dove peraltro c’è più del 90% delle produzioni di eccellenza enogastronomiche. Oggi vicino alla parola turismo c’è quella di sostenibilità, accessibilità, eccellenza. Quindi bisogna lavorare in questa direzione. Non per niente abbiamo fatto un bando mettendo decine di milioni sui comuni sotto i 5mila abitanti a vocazione turistica”.

Quindi ha tirato le somme della stagione turistica: “il 2023 credo sia stato un anno buono. Se vogliamo essere obiettivi a volte a macchia di
leopardo. Abbiamo risultati oltre il 2019, in alcune zone. L’altro risultato che per me è ancora più importante è il +20% a settembre e a ottobre. Importante perché l’obiettivo che abbiamo come ministero e come politica industriale è la destagionalizzazione, che tra l’altro ci ricollega molto bene anche con le politiche del Sud. Abbiamo un turismo – dice la ministra – che vale 12 mesi all’anno e dobbiamo sfruttarlo. Questo avrebbe anche il risvolto di stabilizzare anche i lavoratori di questo settore. Sappiamo che sarebbe importante per loro, anche solo per accendere un mutuo e per aumentare anche la natalità. Quindi dobbiamo andare avanti in quella direzione”.

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