Santanchè: riflessione in corso su tassa di soggiorno

“C’è una riflessione in corso sulla tassa di soggiorno. Innanzitutto, non tutti i comuni hanno la tassa di soggiorno. E’ giusto o sbagliato?”. Lo ha affermato la ministra del turismo, Daniela Santanchè nel corso della trasmissione radiofonica Giù la maschera (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema Perché il turismo in Italia fa boom?

“Penso che serva una proporzionalità”, ha spiegato Daniela Santanchè. “Chi paga una camera d’albergo mille euro a notte può pagare di più di chi la paga 50 euro. La questione delle stelle degli hotel, come in altre nazioni, è più complicata. Anche all’estero non c’è un’uniformità. Sono temi che ho già aperto con le associazioni di categoria e su cui ci siamo confrontati. Non siamo abituati a fare le cose senza ascoltare chi opera nel turismo. In ogni caso, i soldi incassati con la tassa dovrebbero essere spesi per tutto ciò che riguarda il turismo”.

Daniela Santanchè, nel ricordare i risultati raggiunti dal settore turistico italiano, ha ricordato come “il primo merito lo dobbiamo dare alle imprese e agli operatori. Il settore del turismo ha pagato il prezzo più alto durante la pandemia. Vorrei ricordare che nel 2023 il turismo ha trainato l’economia con un surplus, che in termini di incidenza sul Pil è salito ai livelli pre covid. Inoltre, l’Italia si afferma come prima meta per il turismo congressuale. Questo ci fa capire quale è l’impegno e la credibilità della nostra nazione nel mondo. Vuol dire che l’Italia è al centro dei desideri non soltanto del turista che viene per vacanza, ma anche di chi viene per fare congressi. Non si parla più di turismo, ma di turismi. Abbiamo stanziato 19 milioni di euro per i cammini, 34 milioni di euro per i piccoli comuni, 75 milioni per i siti Unesco e la valorizzazione dei borghi. E’ vero che il turismo sta andando molto bene, però è un settore che va ancora sostenuto. Ed è quello che stiamo facendo”. La ministra ha ricordato anche la “decontribuzione del 15% per i lavoratori del turismo che lavorano nel notturno e nel festivo, e la tassazione del 5% sulle mance”, che prima aveva un’aliquota più alta, e di aver messo mani “agli affitti brevi. E’ stato complicato e difficile. Non si deve ledere il diritto della proprietà privata, ma non ci deve essere concorrenza sleale”.

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