Sarà più sfumata la forma di protesta scelta dagli albergatori di Aica e Confindustria Alberghi contro la tassa di soggiorno. Mentre gli aderenti a Federalberghi hanno deciso di non accettare prenotazioni per il 17 marzo, giorno in cui si festeggerà il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, se la tassa dovesse essere approvata, Elena David, presidente di Confindustria Aica, parla di uno ‘sciopero bianco'. "non volgiamo creare disagi ai nostri turisti – spiega – quel giorno metteremo una coccarda tricolore, segno dell'appartenenza ad un Paese che tuttavia non mostra di credere alla nostra attività che dà lavoro ad oltre un milione di persone. Manifesteremo in questo modo la nostra disapprovazione. Con Federalberghi – conclude David – siamo uniti nella lotta, ma poi ognuno ha la sua storia e le sue forme per esprimersi".
"La vecchia imposta di soggiorno fu soppressa nel 1989 perché inopportuna e, se venisse reintrodotta ora il federalismo fiscale partirebbe col piede sbagliato, perché la sua finalità deve essere quella di rendere più equa la tassazione", evidenzia infine Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti.