Il Comando provinciale della Guardia di finanza e le polizie locali delle principali località turistiche della provincia di Venezia hanno intensificato i controlli nei confronti delle strutture ricettive extralberghiere allo scopo di individuare quelle irregolari, abusive o non in regola non solo con la disciplina regionale ma anche sotto il profilo fiscale.
Attraverso un sistema informatico, sono state confrontate le offerte di alloggi presenti sul web con quelle “censite” ai fini autorizzativi presso gli enti locali, consente anche l’esecuzione di analisi di rischio attraverso l’incrocio dei dati comunali con le diverse banche dati di natura fiscale.
Tra luglio e settembre 2023, sono stati eseguiti 275 controlli che hanno condotto alla irrogazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 675.000 euro. Nello specifico, sono state individuate 76 strutture completamente abusive per aver omesso ogni tipologia di comunicazione prevista: 28 di queste sono tra centro storico, Lido e Burano, 10 nella zona di Mestre, 21 nel Comune di Jesolo e 4 in quello di Cavallino Treporti, 4 Chioggia, 6 a Eraclea e 3 a Bibione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di locazioni turistiche abusive anche se sono stati individuati anche 4 bed & breakfast (a Venezia) ed uno alloggio turistico abusivo, sempre in centro storico.
Nel corso delle ispezioni, sono state individuate anche ulteriori 9 strutture (appartamenti in residence, B&B e alloggi turistici), che avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata in sede di controllo: a Mestre, in un caso si è passato da 9 a 13 posti letto, in un altro da 5 a 11 posti letto, a Bibione una struttura ha aumentato la sua ricettività addirittura di 8 posti letto.
“Il mio plauso per l’importante lavoro che la Guardia di Finanza e la Polizia Locale della provincia di Venezia hanno svolto questa estate portando alla luce attività irregolari nel turismo, una piaga reale che è giusto monitorare costantemente”, commenta la ministra del
Turismo Daniela Santanchè.
“Preoccupa il dato che, sui 275 controlli effettuati si siano scoperte ben 76 strutture completamente abusive. Ma, non di meno, è allarmante l’aumento di irregolarità nella ricettività turistica dove sottoscala e sgabuzzini erano ‘spacciati’ per camere regolari: un evidente danno per i turisti che, pagando per una camera normale e trovandosi invece in un tugurio, riportano commenti negativi sulla vacanza e sull’Italia,
danneggiando così le migliaia di strutture che combattono ogni giorno per offrire servizi migliori a prezzi competitivi – sottolinea la ministra -. Atteggiamenti come questi minano l’immagine dell’Italia e, al tempo stesso, ledono i cittadini che vedono sottrarsi risorse derivanti dal
gettito fiscale e un intero comparto. Con la proposta di regolamentare gli affitti brevi daremo ancora più forza ad azioni di controllo come queste e so che saremo di aiuto per regolarizzare un settore che non può essere un far west. La cosa innovativa è il Cin (Codice identificativo nazionale, ndr) che sarà anche parlante – ha aggiunto – perché oggi un turista vede che ci sono regole diverse da Regione a Regione. Ci vuole uniformità, anche per costruire la migliore delle offerte turistiche in tutta la nazione”.