Turismo delle radici vale 8 miliardi e guarda ai borghi

“Il 2024 sarà l’anno del turismo delle radici: un segmento che guarda ai 60 milioni di italiani che vivono fuori dall’Italia. È anche pensando a loro che abbiamo candidato la cucina nazionale all’Unesco. Si tratta di un segmento che vale potenzialmente 8 miliardi di euro”. Così il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, intervenendo al dibattito ‘Italia stupor mundi: alla scoperta della bellezza’ durante la festa di FdI Atreju.

“I turisti delle radici vanno in zone meno conosciute perché vanno a ricercare le origini dei loro progenitori: e quindi scelgono i borghi: i luoghi dove sono cresciuti e nati i loro nonni e bisnonni che non erano emigrati dalle città. Viaggiano in periodi alternativi a quelli estivi e stanno molto più tempo in Italia rispetto a qualsiasi altro turista. A volte restano anche mesi, spesso continuando a lavorare dall’Italia – aggiunge –  Insomma, è un settore che dovremo curare molto nel futuro perché può generare molte opportunità professionali per il nostro paese. Professioni ad alta specializzazione”.

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