Il mondo del turismo organizzato esulta per le due grosse novità contenute nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza (vedi news) ma chiarisce subito: si tratta di “una goccia nel mare” perché serve al più presto la rimozione del divieto a viaggiare per turismo in tutto il mondo in vigore in Italia da marzo 2020 e nuovi sostegni.
“Accogliamo favorevolmente – dice il presidente di Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya – la proroga dei corridoi turistici e l’ampliamento ad altre destinazioni nonostante siano rimaste escluse dalla nostra richiesta alcune mete molto importanti. Questa ordinanza consente comunque al nostro comparto, di continuare a lavorare seppur parzialmente. Tuttavia, anche alla luce della nuova posizione dell’Europa che, per i viaggi nell’Unione, sposta il focus dal Paese di provenienza alla “condizione” del viaggiatore, auspichiamo al più presto la rimozione dell’anacronistico divieto di viaggiare verso i Paesi dell’area extra Schengen, in vigore in Italia da marzo 2020, così da fa ripartire realmente tutti gli operatori e allinearci a tutti i Paesi Europei che mai in questi due anni hanno adottato un simile approccio”.
“Non è un risultato scontato – spiega Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti – soprattutto considerando che ad oggi, in ambito europeo, il nostro è il Paese più rigido in tema di restrizioni. È evidente altrettanto che continueremo a chiedere la necessaria rimozione del divieto agli spostamenti per turismo su tutte le altre destinazioni al fine di allinearci con gli altri Paesi europei”.
“Si tratta di segnali importanti ma non soluzioni” aggiunge Domenico Pellegrino, presidente Aidit Federturismo Confindustria chiarendo che si “tratta infatti di uno scenario ampiamente insufficiente a sostenere un comparto, quello del turismo organizzato, che ha accusato un calo medio di fatturato dell’80% negli ultimi due anni e con un primo semestre del 2022 già irrimediabilmente compromesso”.
“In attesa dei futuri ristori, questo provvedimento – rileva Ivana Jelinic, presidente Fiavet – ci sembra un primo passo avanti verso la normalità. Ci auguriamo che queste aperture si moltiplichino sempre di più avvicinandoci anche alle decisioni europee che sembrano orientate al controllo sul viaggiatore piuttosto che a una classificazione dei Paesi per colore in base ai contagi”.
Secondo Enrica Montanucci, presidente di Maavi si tratta ancora di un palliativo, una goccia dentro al mare della crisi del settore: “Aprire i corridoi è importante e noi ne siamo grati ma è una goccia nel mare, ora servono sostegni, strumenti finanziari e fondo voucher, perché qua c’è gente che si ammazza… Non c’è più tempo”.