Si sono svolti a Bruxelles gli stati generali del turismo LGBTQ+ organizzati da ELTA, European LGBTQ+ Travel Alliance. Durante la seconda edizione di questo appuntamento è stato fatto il punto sullo stato dell’arte di questo essenziale segmento turistico. In Europa il 96% della popolazione appartiene alla comunità LGBTQ+, secondo i dati IPSOS, e sono stati registrati 67 milioni di arrivi di turisti LGBTQ+ nel 2023, per un valore economico di 55 miliardi di euro, con una crescita del 27,9% del segmento sull’anno precedente.
“Siamo in un momento significativo per l’industria turistica e la comunità LGBTQ+ in Europa, un momento in cui ci stiamo impegnando nel promuovere un’ospitalità inclusiva e la creazione di posti di lavoro sicuri e rispettosi delle diversità, un obiettivo più cruciale che mai. Quello che costruiamo qui oggi è una piattaforma per discutere e promuovere pratiche che garantiscano accoglienza per tutti i viaggiatori nelle destinazioni turistiche e inclusività nelle aziende che vi operano, contrastando fortemente il ‘pink washing’ che da troppi anni permette alle aziende, dietro l’uso di semplici label, di autodefinirsi inclusive senza effettivamente adottare politiche di Diversity Equity & Inclusion che siano verificate da terze parti”, ha detto Alessio Virgili, presidente di ELTA.
Il Primo panel degli Stati generali ha coinvolto i rappresentanti del mondo dell’associazionismo LGBTQ+ con l’obiettivo di trasmettere il valore delle reti LGBTQ+ che possono fungere da apripista sia in tema di diritti, sia per una crescente consapevolezza dell’importanza dell’inclusione nel turismo e nel business ad esso collegato.
Clark Massad, vice presidente Global Partnership di IGLTA, ha consegnato una visione internazionale del turismo LGBTQ+: “Bisogna lavorare sul territorio, sulle comunità locali, sugli eventi sportivi, sui pride, perché sono gli eventi inclusivi che cambiano la mentalità partendo dal basso, soprattutto per le generazioni giovani, obbligando le destinazioni a guardare alla comunità LGBTQ+ ed essere inclusive”. Ha ricordato, inoltre, l’importanza della sensibilità verso le persone transgender che hanno spesso difficoltà con il loro passaporto a prenotare biglietteria aerea e alberghi.
Il secondo panel ha visto condividere le esperienze e le migliori pratiche delle aziende turistiche che si impegnano a favore dei viaggiatori e dei lavoratori LGBTQ+. Qui è stato sottolineato quanto sia importante l’adozione di politiche di DE&I concrete. Implementare certificazioni come QueerVadis, presentata da Giovanna Ceccherini, sales manager Sonders & Beach, significa non solo attrarre i viaggiatori LGBTQ+, ma adottare strumenti spendibili nei bilanci di sostenibilità, dal punto di vista dei criteri ESG, nella fase di raccolta di capitali da privati, per le aziende quotate in borsa e sempre di più anche per le piccole e medie imprese perché, anche nei bandi di finanziamento pubblico, queste certificazioni sono sempre più un bonus in termini di istruttoria e perché realtà come le OTA iniziano a richiederle, non accontentandosi più di etichette o autodichiarazioni.
Il punto su Rail Europe lo ha fatto Valentine Camusot, general manager per l’Europa della compagnia: ”vogliamo che ogni persona che salga sui nostri treni si senta accolta” ha detto.
Nel terzo panel è stata messa in evidenza l’importanza degli approfondimenti di marketing e della raccolta dati su DE&I in Europa, utili per guidare le decisioni aziendali sulle politiche dell’industria dei viaggi e della società.
Luca Romozzi, senior director, destination EMEA & APAC di Sojern, ha focalizzato il suo intervento sull’importanza del marketing digitale per diverse destinazioni nel mondo. Romozzi ha condiviso alcuni spunti sull’impatto che gli eventi hanno sulle destinazioni con un focus LGBTQ+. “Ci sono diverse date e diversi Paesi da cui si prenota per un Pride, ad esempio l’Europride si tiene a Thessalonki, con effetti su città come Atene, e ha visto le ricerche per le prenotazioni immediatamente dopo l’Europride dello scorso anno, ma soprattutto nel giorno di San Valentino”.
Le conclusioni sono state affidate a Alessandro Cecchi Paone, testimonial del turismo LGBTQ+. “Ho fatto il primo coming out in Italia e sono un attivista per i diritti LGBTQ+, sono qui come candidato alle prossime elezioni, e voglio testimoniare come la politica sia importante per cambiare le cose, perché noi dobbiamo fare tutto il possibile affinché i visitatori della community internazionale vengano nei Paesi europei”.