La mancanza di neve, almeno fino a pochi giorni fa, ha tolto appeal alle destinazioni della montagna bianca italiana provocando un negativo avvio di stagione. L'Osservatorio italiano del turismo montano realizzato da JFC indica una flessione complessiva delle presenze del 15,4% e del fatturato del 13,5%, per l'intero comparto "neve Italia" nel periodo che va dal 1 dicembre 2011 all'8 gennaio 2012. Drastica la riduzione del fatturato per le imprese ricettive dell'Appennino, sino al -80%; risultati negativi anche per le top destination dell'Alto Adige e del Trentino mentre si salva solo la Valle d'Aosta.
In particolare, le presenze degli ospiti italiani sono diminuite in modo molto marcato, per una quota pari al -13,7%; quelle degli ospiti stranieri del -3,5%; per quanto riguarda i fatturati, gli stessi sono calati anch'essi di una quota pari al -13,5%. In sostanza, non vi è stata una destinazione montana che può vantare, nel periodo analizzato, di aver migliorato le proprie performance rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
E inoltre quest'anno si registra una nuova tendenza: il ritorno degli italiani nelle seconde case di proprietà. "In questo modo – spiegaa Massimo Feruzzi di JFC e responsabile dell'Osservatorio Italiano del Turismo Montano – gli italiani possono trascorrere un periodo di vacanza risparmiando però sui costi della stessa, proprio perché sfruttano l'abitazione di proprietà". I proprietari di una seconda casa in montagna infatti ritornano a fare vacanza nella località, abbandonando, per quest'anno, viaggi oltre oceano, vacanze al mare in Egitto, crociere od il soggiorno in albergo in altre località di montagna. L'esigenza di risparmiare e di "sfruttare" l'abitazione secondaria da un lato, la volontà di non privarsi comunque di un periodo di riposo e la difficoltà di affittare l'appartamento dall'altro ha portato insomma gli italiani a "ripopolare" la località dove possiedono la 'vecchia' abitazione.